giovedì 3 marzo 2011

TIVOLI. VILLA D'ESTE. LE CENTO CANNELLE












In realtà, gli zampilli di questa lunga fontana, pensata sul modello di quelle ellenistico romane e poi medioevali, sono quasi tre volte tanto. Naturalmente mi sono guardata queste facce una per una, apprezzando lo sforzo che fanno per parlare nonostante abbiano la bocca piena di un incessante flusso d'acqua che mormora al posto loro.

Immaginate di volere un giardino pieno di mille fontane e di piegare a questo scopo il corso di un fiume. Fate ricadere le acque del fiume giù per alte scalinate ottenute con immensi sbancamenti e costruzione di terrapieni, imprigionatele in canali, liberatele in getti, allargatele in vasche, riacchiappatele più a valle e poi di nuovo, dopo altri salti, fatele tornare a scorrere e zampillare. Questo fecero il cardinale d'Este e i suoi ingegneri. Fatto sta che le acque del fiume non si domano, e piene come sono di limo e di forza si infiltrano ovunque, anche dove non previste, e fioriscono di licheni e muschi e corrosioni e calcari e infiltrazioni e spaccature. Intorno a queste maschere un tempo ci furono mosaici con pesci e uccelli, e raffigurazioni delle inevitabili Metamorfosi di Ovidio. Oggi ciuffi di capelvenere neri di freddo, mentre la linaria cimbalaria graziosamente verdeggia con le sue smerlettate rotonde foglie.

All'estremità di una delle lunghe vasche un mascherone inghiotte acqua. Sarà lui, l'Aniene.

3 commenti:

simonetta ha detto...

Ho un bellissimo ricordo della visita a Villa d'Este a Tivoli, in particolare della sue fontane e dei giochi acqua.

Lydia ha detto...

Arte, se ci fosse stata una cannella di meno mi avrebbe ricordato qualcosa...
Rimembranze a parte in gita scolastica alle medie un mio compagno ci era finito dentro...

artemisia comina ha detto...

a finir dentro le vasche di villa d'Este, ci puoi sparire e diventar tritone, perché le grandi sono profonde 4 metri :)

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