mercoledì 13 ottobre 2010

NORMANDIA. LA FERME COLAZIONE








La mattina a colazione conosciamo madame la sognatrice, quella di cui ho visto le tracce in tutta la fattoria che ci ospita - nei fiocchi che legano gli asciugamani, nelle stampe con le damine, nelle papere di porcellana, nei cappelli di paglia disseminati sugli armadi, nelle stoffe fiorate, ma anche nell'assortimento di anatre nello stagno, nella capretta bicolore, nelle rose, nell'uso "fiabesco" che fa della fattoria tutta. Madame ci dice che sì, è vero, è un'appassionata fuineuse: va a caccia di piatti, brocche e pizzi nei mercatini.

Lo si vede nella bella stanza della fattoria settecentesca in cui facciamo colazione, con le grandi finestre sulle due facciate, un immenso camino e una quantità veramente impressionante di bricchi e piattini, e nel gusto del bibelot che non recede nemmeno di fronte al gatto di peluche acciambellato che sembra sinistramente impagliato e dorme sulla sedia accanto a noi. Per fortuna arriva il vivo Citrouille, il rosso di casa, che si attacca ora alla mia gamba ora a qualla di Nunchesto chiedendo imperiosamente attenzione immediata.

Fantastica marmellata maison di albicocche, che sospetto fortemente arricchita di calvados. Naturalmente, beviamo succo di mela. Tutto buono, assortimento ricco; si rimpiange che madame non cucini più per gli ospiti, come faceva una volta, nella grande cucina. La sbircio - due stanze luminose, un aiuto maschile aggirantesi - anch'essa piena di bibelots. Soggiorno pure bello e sbirciato, anch'esso colmo di sogni di madame.

Bell'incontro. Chambre d'hotes. Buttarcisi.

2 commenti:

isolina ha detto...

!!!! Che bel posto! Magari un giorno...

artemisia comina ha detto...

magari, perchè no.

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