
















Se nella camera un angolo della stoffa che copre le pareti ha una piccola macchia d'umido, se la porta dell'armadio non chiude bene, in compenso nel giardino ogni sasso è lucidato e messo al suo posto, ogni piantina grassa infilata nel suo tronco muschioso, tutti i narcisi strombettano alla primavera, le margherite doppie fanno mille ruote, le gemme si gonfiano proprio come si deve sui rami ancora apparentemente secchi e nudi, qualche ultima foglia in ritardo raggrinzisce e cade, la magnolia canta a gola spiegata tutto il suo rosa al cielo e - questo, soprattutto - un giardiniere dall'aria solida ed esperta va a una spietata e minuziosa caccia di ogni erba cattiva.
Ancora torri e torette - queste quadrate sono nate solo qualche anno prima della Rivoluzione - una era una capella, ora non so; esse mutano di funzione con il passare del tempo e difendono il senso della loro esistenza. Un'altra è una delle suite del castello, su due piani.
Nello stagno c'è una novità: un coccodrillo di tegole lancia uno sputo dritto e vigorosissimo da un capo all'altro dello specchio d'acqua.
Oltre il recinto, un prato costellato di lucenti, neri corvi splendidi sul verde novello e di paffuti agnelli che mentre cercano la mamma caracollante di pelo, belano verso di noi, chiedendoci ragione dell'intrusione.
3 commenti:
Bellis perennis: semplicità e (è) bellezza!
grazie per le foto degli agnelli :-)
a.o. : ti somiglia.
marzia, c'era un grandissimo agnellinume :))
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