lunedì 5 ottobre 2009
VENEZIA. ALBERTO VALESE, LE PIETRE LIEVI.
Inventare pietre leggere è un colpo di genio. Quante volte ci siamo riempiti le tasche di sassi che ci avevano affascinato con i loro colori e disegni e forme, quanti ne abbiamo lasciati, sopraffatti dal peso? E quante collane, orecchini, corone avemmo fatto con essi, desistendo solo per il timore di esserne stroncati? Ecco che Alberto Valese ha inventato i sassi lievi, sassi che volano quasi, che si sollevano a un soffio di vento, sassi di carta.
Valese fa tante cose oltre i sassi, tutto quello che si può fare con l’arte ebru, nuvola, l’arte dei disegni su carta o seta che sembrano piume o marmi (ancora); nella sua bottega vedo quaderni, fogli preziosamente stampati…
Ma io mi sono soffermata, questa volta, sui sassi. Come nascono i sassi lievi? Dalle altre lavorazioni avanza della carta. Valese, questo elegante signore, l’accartoccia, ma curioso com’è della materia, non solo l’accartoccia, anche la guarda; e vede che non è da buttare, quel bel grumo. Sembra quasi un sasso. Inizia ad accarezzarlo, tingerlo, lavarlo, tingerlo ancora…la carta viene solo accartocciata con le mani per i sassi rudi, mescolata per quelli a grana più fine, frullata per quelli che si avvicinano al marmo o l’alabastro; sembrano sempre di più sassi, ora sono proprio dei sassi.
I sassi vengono uniti alle perle veneziane, a volte sono dei mobile, a volte collane. Dopo esitante e sedotta indecisione tra questa e quella, ne scelgo una.
Alberto Valese
Campo San Stefano 3471
S. Marco
www.albertovalese-ebru.com
Un articolo su Valese
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4 commenti:
spettacolari, davvero...potrei trascorrere intere giornate ad ammirare queste originalissime forme d'arte frutto di tanta intelligenza e amore verso i materiali trattati... un caro saluto
ti piace lavorare con le mani?
cara artemisia, so di non avere doti creative e scarseggio anche in fantasia, forse è per questo che rimango così incantata di fronte a questi colpi di genio, come li hai definiti tu...
per restare incantati, la fantasia ci vuole, eccome.
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