martedì 8 luglio 2008
LAZIO. VALLE DI COMINO. IL GIARDINO DI LUGLIO. A CAPOFITTO NELL’ERBA 11.
Per alcune settimane la bambina visse felicemente, nutrendosi del succo dei fiori e dissetandosi con quello delle rose. Ahimè! ben presto arrivò il vento e dopo le fredde piogge cadde anche la neve sulla spoglia foresta. Poiché stava per morire di fame e di freddo, Pollicina si arrischiò ad entrare in un grande campo di grano gelato. Un topo di campagna vi aveva fabbricato la sua casa. Sottoterra aveva arredato una confortevole cucina, seguita da un salone e da una cantina piena di grano. Il bravo topo, impietosito dall'infelicità della bambina, le offrì un grano d'orzo, poi le rispose:
- Se mi racconterai belle favole e mi curerai la casa, ti concederò di trascorrere l'inverno qui con me al caldo.
Da Pollicina, di Andersen. Il testo, da qui.
Papavero, che ben capisce Pollicina:
un granellino
d'orzo perlato e gocce
di cordialità
son come semi
le buone paroline
i fiotti caldi
Foto di Nunchesto.
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un granellino
d'orzo perlato e gocce
di cordialità
son come semi
le buone paroline
i fiotti caldi
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