Agosto 2007. Val di Comino. Spuntino con delirio di ciambelle, tra cui la famosa ciambella di Sora.
Note nel circondario come ciambelle di Sora, poiché era in quell’importante mercato che venivano smerciate; di fatto si tratta di ciambelle che affluivano a Sora dai molti paesi del territorio contiguo. In particolare, un tempo, le signore di Posta Fibreno nei giorni prima del mercato lavoravano industriosamente per produrle in gran numero. Tutta Posta, si dice, profumava di anice. Sono grandi, lucenti, dorate; sembrano un cercine, o una collana barbara a tortiglione.
Noi abbiamo trovato al mercato di San Donato (che dio conservi i mercati) anche altri due
tipi di ciambelle, che non abbiamo mancato di provare. Una è stata definita
“lievitata”, ed è una sorta di ciambella-maritozzo lievemente dolce, che a
furia di lievitare richiude il suo buco; l’altra ce l’hanno indicata come
“sciroppata”: si tratta di una ciambella secca e friabile, ricoperta di una
leggera glassa zuccherata. Tutte sono aromatizzate con l’anice. Venivano da Gennazzano.
Una cena estiva fatta su un piccolo tavolino poggiato sull'orlo del giardino, su cui abbiamo buttato uno strofinaccio da cucina e un par di piatti, è stata a base di ciambelle di Sora dei tre tipi, gorgonzola e salamino viterbese piccante. Più di tutti apprezzato lo sposalizio ciambella lievitata – salame.
Ciambella di Sora
Ciambella lievitata
Ciambella sciroppata
Salamino di Viterbo
Gorgonzola Croce
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