lunedì 2 settembre 2019

Torta di prugne

 
Da Artemisia

Recupero una sanguinante tortuccia di prugne fatta nella casa di campagna di Mentuccia nel lontano agosto 2007; la recupero per nostalgia e per affezione, perché sorrido alla sua semplicità campestre, perchè quei piatti di vetro giallo infrangibile mi ricordano l'economia domestica della madre di Mentuccia, perché rivedo lo smilzo coltelluzzo rosso sul tavolo di marmo della cucina e l'ibiscus giallo che quell'estate ci rallegrò, perché recupero la casa e il giardino com'erano allora.

Imburrare e infarinare una teglia da 25 cm.

Montare (lavorare di polso, o meglio ancora, schiaffare nel robot) 125g di burro a temperatura ambiente con 100g di zucchero.

Aggiungere qualche goccia di essenza di vaniglia, 3 cucchiai di latte, la buccia grattugiata di un limone.

Aggiungere 3 uova, un uovo per volta.

Mescolare in una terrina, setacciando, 200g di farina00, 1/4 di cucchiaino di sale e 3/4 di cucchiaino di lievito istantaneo per dolci; aggiungere al resto e far riposare per 10'.

Versare la pasta nello stampo, che sia circa alta un dito.

Disporvi sopra un adeguato numero di prugne viola spaccate a metà e denocciolate, pancia in su; la pasta crescerà di livello, deve avvolgere le prugne ma non sommergerle.

In forno a 180° a metà altezza, per un'ora.

Servirla rovesciata.

Calda o fredda. Se calda, si gioverebbe di una pallina di gelato, ma in campagna da Mentuccia, figurati..

















4 commenti:

Unknown ha detto...

esiste ancora questa casa? o meglio: ancora abitata, da te frequentata? è bellissima... se non erro da qui proviene anche la tua ottima pizza di zucchine..? bella cosa questa torta dario argento
ste

artemisia comina ha detto...

esiste; io non ci vado da molto, ma i miei fratelli, i numerosi nipoti, i bisnipoti, vanno.

Sabry ha detto...

Che bel posto! la torta deve essere speciale...e poi il piatto giallo di vetro anche mia mamma ne ha un paio residui degli anni passati, molto passati!!!

artemisia comina ha detto...

quei piatti sono la "modernità" vintage di Aida, che se fosse viva avrebbe quasi centodieci anni, nata con le ceramiche e le porcellane, sedotta dal pirex.

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