Dicembre 2003. Confort food. Artè si consuma di nostalgie; qui allucina una stanza della sua vecchia
casa di campagna, la trasforma, la riempie di personaggi sognati che
diventano subito familiari; forse lei è la vecchia signora che sfila sul
fondo, nell'altra stanza; so che va ad affacciarsi a una finestra che
dà su una luminosa valle. Una cosa voglio ricordare di questo menu: le
patate al vapore dell'infanzia che diventano Vellutata di patate, leggermente bitorzoluta, lieve, memore dell'olio d'oliva ottimo che ha appena macchiato la dadolata di patate stufata fino a disfacimento, ma con una piccola scheggia di freddo burro fondente in ogni calda ciotola. Ci furono poi un Camembert al miele in crosta di pasta sfoglia, puzzolente e profumato, una Tatin di cipolle rosse disposte come un mazzo di rose, una soave Blanquette de veau che arrivò in zuppiera, delle Castagne arrosto, del Torrone romano con i pistacchi, molto buono, morbido, cilindrico, irto di pistacchi come un porcospino, che all'epoca si trovava da Valzani, apprezzabile pasticceria trasteverina di buona tradizione tenuta da una haimé vecchia signora - finita lei finì la pasticceria - un figlio bizzarro e un gatto.
Tatin di cipolle rosse
Camembert al miele in crosta; il camembert viene battezzato con qualche goccia di miele, avvolto in pasta sfoglia
e messo a dorare in forno.
Vellutata di patate al vapore
Blanquette de veau. Vitello all'uovo e limone
Castagne arrosto
Torrone romano ai pistacchi
1 commento:
Mhhh... anche tu ricordi vecchie case di campagna... l'hai scritto altrove, oltre che qui.. non si dimenticano..
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