Giugno 2016. Voglia di Argentario. Le case ospitali sono vive. Rifugiatevi, chiudete la porta, fatevi la tana, vi capisco; ma le case vive, vivaci, sono quelle che disegnano perimetri di vita sempre nuovi per gruppi di amici; amici, che siano famiglia, o no. La storia della convivialità dice che la moderna - nel Settecento - nasce con gli amici per condividere e chiacchierare, non nella famiglia che celebra l'appartenenza. Preludio al dire: la casa di Dolcesca e Marco è viva, e ci siamo tornati. Quella dell'Argentario. In mezzo al bosco, sul monte. Gli alberi cresciuti hanno nascosto il mare, ma intanto il loro bosco - quello intorno alla casa - ora si può attraversare; ci sono sentieri, la sorgente è stata liberata. Riemergono le vecchie macere che ancora qualcuno, lì, sa resturare, e che una volta delineavano terrazze coltivate. Fanno giri avvolgenti e armonici di belle pietre tra un albero e un altro, anche quelli resuscitati a nuova vita dopo aver strisciato e allungato il collo entro una selva che solo i cinghiali sapevano percorrere. Sono rispuntate delle marasche, un nocciolo, un fico che non si sa se fa frutti selvatici o no. C'è un nuovo grosso gatto affettuso, Tonton, figlio di Jojo, mentre la scontrosa Mimì è sempre lì a guardar storto e scappar via. E c'è una veranda nuova, una vera stanza senza pareti, anzi con pareti di bambù che si avvolgono e filtrano la luce come un ricamo; c'è una cucina in muratura, un grande tavolo, un divano. Marco ricrea ancora una volta l'Oriente con la sua sapienza e conoscenza di quello; le sue stanze dove non si sa se sei dentro o sei fuori, e a un passo, dopo una cortina di bambù - vivi, questa volta - c'è il bosco e le tracce dei cinghiali in quotidiana visita. Ci danno una stanza fresca, con cortine di bianco cotone leggero, un bagno pieno di conchiglie e di pietra sempre bagnata, come fosse fontana di giardino: la casa è amata. Qualche giro ci ricorda che siamo in terra di vino - visitiamo una cantina disegnata da Renzo Piano, tutta segni rossi e verdi, come un castello nella campagna - sfioriamo tombe etrusche (che sempre parlano fitto).
Cornucopio e Polsonetta portano Guacamole e tutto per fare albicocche e fichi farciti, noi portiamo pizza e torta, Dolcesca cura con affetto l'agnello dui casa sua ricordando la mamma.
Menu: Guacamole; Albicocche e fichi farciti come l'estate vuole; Pizza di patate, peperoni ed erbette; Agnello brodettato; Crema di piselli; Torta ad anelli con cioccolato, acqua di fiori d'arancio e scialle di glassa; Gelato di crema.
Guacamole
Albicocche e fichi farciti come l'estate vuole
Pizza di patate, peperoni ed erbette
Agnello brodettato
Crema di piselli (piselli bolliti e stufati con molta cipolla, quindi passati in un mixer dal passo incerto, che li rende seducentemente crema granulosa)
Torta ad anelli con cioccolato, acqua di fiori d'arancio e scialle di glassa
Gelato di crema
2 commenti:
Posto bellissimo! Fortunati pet la casa e le amicizie ;)
un posto davvero speciale! e il nostro primo incontro non virtuale. Semprericordo e ricorderò
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