Devo ammettere che pensavo di aver inventato la combinazione cape sante - cavolo romanesco, poi sono andata a navigare e ho visto che non è così; ma siccome la mia versione differiva, eccola. Per aprire le capesante, la conchiglia va appoggiata nella mano sinistra sul dorso, la parte piatta in alto, e poi un coltellino va infilato nella fessura dove le due valve si attaccano e spinto dentro; per pulirle si tolgono gli intestini scuri, ma le saporite barbe, spesso piene di sabbia, una volte ben lavate vanno usate, per esempio per insaporire un brodo di pesce.
Puré di broccolo
Ho fatto soffriggere delicatamente ma a lungo una cipolla in burro e olio d'oliva, poi ho aggiunto il broccolo romanesco in fioretti.
Ho salato e ho lasciato un po' appassire, quindi ho aggiunto poca acqua, quel tanto che bastasse a far cuocere bene le verdure.
Alla fine ho frullato il tutto e il risultato è stato quello che volevo, cioè una bella soda cremina verde.
In un piatto ho fatto una miscela di farina di ceci, un'idea di curry e di pimenton dell'Estremadura.
Le capesante le ho ben lavate e curate, poi, ancora umidicce, le ho passate nella miscela.
In padella con del ghee ho messo dell'altro pimenton e ho cotto le capesante a fuoco vivo per farle ben dorare e arrossire.
Stese sul loro letto verde di cavolo, hanno fatto la loro figura.
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