Da Artemisia
Tutto sta nel procurarselo, che sia effettivamente da latte perché abbia consistenza burrosa. L'ho trovato da Cosas preziosas, negozio già ricordato in AAA di prodotti sardi in via Giulia; se lo fanno arrivare dalla Sardegna nel periodo pasquale.
Burroso, cotenna croccante, squisito e semplicissimo da cuocere: ne avevo metà, l'ho massaggiata con olio d'oliva e cosparsa di sale al mirto. Quindi forno già caldo a 200° per circa due ore, forse 10 minuti di più: prima in alto la parte tagliata, poi la parte con la cotenna perché diventi ben croccante e dorata.
La signora di Cosas Preziosas mi ha dato l'ottimo consiglio di accompagnarlo, come in Sardegna, con un pinzimonio di verdure (ho adottato finocchio, sedano, ravanelli, carote, pomodorini, cipollina fresca, peperoni gialli e rossi la cui buccia avevo pelato con un nuovo mirabolante attrezzo che fa pelature sottilissime). L'olio d'oliva in cui intingere le verdure era un olio aromatizzato da un vago sentore di limone che ho avuto in regalo, assai buono.
Patate in padella di ferro: ho aggiunto, ad uso del Continente, anche delle patate, e siccome il forno rigurgitava di porcetto, le ho fatte in padella alla campagnola: padella di ferro, poco olio d'oliva, tocchettoni, coperchio, fuoco basso, mescolare, rosolare; salate con il medesimo sale al mirto.
Con metà porcetto abbiamo mangiato in quattro, ma forse basterebbe per otto (ne è abbondantemente avanzato). Protagonista del menu di Maggio 2011. La cena del porcetto, tutta sarda e di tutto riposo
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