sabato 12 settembre 2009

TURCHIA. MUSEO DI EFESO. ARTEMIDE EFESINA.




Ed ecco una di quelle dee che rimandano a una costellazione di dee, e ad un insieme di significati coerenti entro la varietà di forme che queste seducenti divinità assumono. Unica dea nei poliformi modi dei miti, che mentre distinguono al tempo stesso moltiplicano e confondono, per ridurre poi di nuovo ad unità.

L’immagine di questa divinità balugina attraverso la spessa coltre che successivi miti e luoghi di culto e popoli hanno tessuto. Ritorna anche se il suo santuario ad Efeso, immenso, una delle sette meraviglie del mondo, è stato distrutto fino all’estremo, e ne resta una sola colonna in una palude ai margini di Selgiuk. Viene da pensare che il culto della Madonna, ben vivo ad Efeso, risenta di queste antiche radici. Una grande madre prolifica e vergine, una signora degli animali, dei luoghi selvatici e delle zone di passaggio e di confine, dei giovani che ancora debbono essere addomesticati e resi pienamente umani, dei ragazzi che saranno guerrieri, delle ragazze che diventeranno madri.

Seguendo le tracce di questa Artemide avviluppata come una pannocchia di mais in una guaina di bestie e seni, o forse di testicoli di toro, si incontra la Diana svelta e cacciatrice in gonnella corta, le mani che corrono all’arco e alle frecce, ma anche la terribile Cibele turrita e una dea madre ittita che abitava l’Anatolia prima che Artemide si istallasse ad Efeso.

Interessante sapere, per noi che siamo così dediti agli orsi, che tali signore con gli orsi erano intrinseche, e ne restano molte tracce: per esempio, le fanciulle in alcuni riti di iniziazione presieduti da Artemide si mascheravano da orse. Ancora: una delle ninfe che accompagnavano Diana resta incinta di Giove; Diana si infuria, la trasforma in orsa e la trafigge con un colpo di freccia; Giove la trasforma nella costellazione dell’Orsa. Ancora: Artemide manda un’orsa a soccorrere una pupa, Atalanta, che era stata abbandonata a morire su un solitario monte da un padre che voleva un maschietto e stava buttando via la femminuccia. Ancora: quando un’orsa venne uccisa in una certa città greca, Artemide pretese che alcune fanciulline, chiamate orsette, fossero dedicate, in riparazione, al suo santuario.

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Papavero:

dea melagrana!
ogni chicco un figlio
o un capriccio
o un delitto
o una voglia!

8 commenti:

papavero di campo ha detto...

dea melagrana!
ogni chicco un figlio
o un capriccio
o un delitto
o una voglia!

artemisia comina ha detto...

eh, sì, pap! la melagrana! mi sono detta: ne parlo e non ne parlo? ed ecco che arrivi tu :)

Lydia ha detto...

L'artemide efesina, quanto mi piace!!!!

Anonimo ha detto...

un'altra versione di marmo policromo della statua di artemide efesina è al museo archeologico di napoli! da non perdere!
leucosia.

artemisia comina ha detto...

lydia, è un magnifico coleottero!

artemisia comina ha detto...

leucosia, benvenuta, certo che conosco quella magnifica artemide, ne ho anche una foto da qualche parte :)

Ana Miravalles ha detto...

Cara ARtemisia, ho "preso" una di queste tue foto di Diana nel mio blog, spero che non sia un problema per te.Grazie!
un caro saluto

artemisia comina ha detto...

ana, piuttosto mi fa molto piacere, e ti ringrazio per i modi della citazione.

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