giovedì 27 novembre 2008

FRANCIA. RHÔNE-ALPES. DRÔME PROVENÇALE. MONTÉLIMAR.










Prossima all’isolata bellezza silenziosa di Le Pöet Laval, la cittadina di Montélimar.

Attraversiamo gli ordinati, bei campi del Drôme Provençale, ai confini della Provenza e del Delfinato, entro i grandi orizzonti della valle del Rodano.

Cerco di raccapezzarmi tra le denominazioni dei territori francesi, denominazioni che non cessano di far trasparire il travaglio tra centralizzazione e localizzazione, tra desiderio di affermare il nuovo e tradizione che sopravvive a tutti i cambiamenti: decisioni dell’amministrazione centrale rinominano e ridisegnano confini, tradizioni e storie insistono con i vecchi, amati nomi. Nella mia mente c’è una geografia che si muove come un cielo pieno di nuvole che corrono nel vento, uguale al vasto cielo di Francia che si apre sopra di me.

Dopo l’elegante minimalismo di Le Pöet Laval, il vivace casino di Montélimar, provinciale, intensa, disordinata, ciabattante, soleggiata, rigurgitante di torroni per i quali va famosa – non manchiamo di comprarne – che fa l’occhiolino alla vicina Provenza sperando di attrarre i flussi turistici che affliggono quella parte della Francia. Si sprecano tessuti provenzali, lavande, erbe odorose, simboli della cicala.

Ci fermiamo nel piccolo mercato centrale. Si vende il picodon, non manca il cesto delle erbe, compaiono frutti e radici vere di questo territorio, ricco e bello.

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