sabato 29 novembre 2008

Novembre. A cena da Ricottola Lirica


Novembre 2009. A cena da Ricottola Lirica. Tutti stiamo capendo che la durezza dei tempi richiede che ci si faccia affettuosa compagnia, e chi tira fuori un prosciutto, chi una pagnotta, chi una bottiglia di vino e insomma a turno ci convochiamo e ci consoliamo. Eccone un’altra che in cucina non ci vuol stare, ma che ha capito che la tavola rasserena, e stesa la tovaglia, ci ha chiamato. Ricottola, dicevo, in cucina ci va solo alla bisogna, e ancora oggi consulta il libricino accuratamente annotato in anni di diligenza come stesse confezionando una bomba, ora china sulla carta, ora sulla pentola con la stessa espressione concentrata e perplessa di chi proprio non ci può credere che la faccenda sia messa nel modo in cui si dice. Ciò non toglie che i formaggi con la marmellata di peperoncini, la torta con la pancetta, i voul au vent ai formaggi (che ricordi della cucina delle mamme!), gli gnocchi alla romana, il filetto al pepe verde, le patate arrosto, lo strudel di mele, tutto fosse simpaticamente, cordialmente buono e apprezzato da ognuno. Ciò si verifica perché Ricottola è protetta dell’alto da una mamma di quelle che cucinavano come respiravano. Ricottola, che forse immagina che non vorrebbe, ritorna in cucina e apre la casa perché è una cosa di famiglia, un destino, una tradizione. Guardando la credenza di Ricottola, vi chiedete che ci fanno tutti quei bicchieri che basterebbero per un banchetto di nozze. E poi ho visto un libro di appunti fotocopiati che mi è stato perfino promesso: le ricette della signora in questione, che è un nume tutelare anche di AAA, una di quelle cuoche vecchio stile, di quelle padrone di casa che hanno fatto la felicità di tanti con garbo e generosità, che ci ispira e ci guida. Notate, ve lo indico a parte, il bel modo di servire una macedonia, che per misteriosi motivi Ricottola ha chiamato Frutta Messicana: niente pezzetti confusamente mescolati, ma una bella distesa di fette colorate e lucenti condite con un po' di limone e zucchero vanigliato.

Formaggi con la marmellata di peperoncini

Torta con la pancetta

Voul au vent ai formaggi

Gnocchi alla romana

Filetto al pepe verde

Patate arrosto

Strudel di mele

Frutta Messicana
































 

7 commenti:

papavero di campo ha detto...

l'attacco del post sembrava alla Dickens! Artemisia:)))

cibi tutti molto invitanti e una torta acconciata con cura scenica, dico della tovaglia magnificamente vispa e invitante, degli splendidi piatti di vietri, di posate raffinate in plexiglass e snodi d'argento, di un allegro insolito candeliere..

E che tenerezza il quaderno vicinissimo in zona cottura!(quello sulle mele è dall'onnipresente materno?)

bella accoglienza,
consolazione, pare, alla grande!!

fedeccino ha detto...

La tavola di Ricottola Lirica e' magnifica, il rosso dei suoi piatti merita un post con un servizio fotografico dettagliato apposito, cosi' come la sua Frutta Messicana :)

fedeccino ha detto...

Papavero, "posso avere ancora zuppa ?" :D

artemisia comina ha detto...

papavero, quello della mamma è un librone di quattro - cinque chili in più.

artemisia comina ha detto...

fedeccino, non mancherò di riferire :))

Anonimo ha detto...

che belle case e che bei servizi che vedo sempre qui...
quando riuscirò finalmente a metter su casa, mi piacerebbe avere cose simili... purtroppo però mi accontenterò di tutto quello che riuscirò a recuperare in giro, per limitare al massimo le spese ;-)

artemisia comina ha detto...

marzia, facci saper quando sarai nell'impresa... vuoi vedere che a noi veterane non "avanzi" qualcosa di tutto ciò che abbiamo accumulato nel corso dei secoli? :)

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