mercoledì 23 gennaio 2013

Strudel di mele con moscovado e pistacchi


Da Artemisia

Dopo aver pubblicato ogni tipo di strudel, dolce o salato, ho pensato di proporne uno di mele, per il quale ho una procedura ottima, di Laura Ravaioli, che per questo motivo è da me sempre lodata; il caso ha voluto che la mia voglia di ortodossia si scontrasse con l'assenza di pinoli: uso zucchero Moscovado e pistacchi. 30'  in forno a 180°,  non di più: con 40' si è spaccato; a meno che non sia stato surgelato: in questo caso passarlo immediatamente dal freezer al forno e i 40' sono giusti. Io lo surgelo sistematicamente per portarlo in tavola tiepido (e non si può certo stare in cucina a fare uno strudel se si partecipa pure alla cena. Ha fatto parte di Gennaio 2013. La cena della pizza piena con la sfoglia napoletana. Fu canonico, con zucchero chiaro e pinoli, nel menu di Gennaio 2002. La cena della Befana e nel menu di Dicembre 2013. Cena dai Daini in una Venezia festosa, con un velo di malinconia. Per la procedura, vedere Come fare uno strudel.

Pasta

300g di farina 00; un pizzico di sale; un cucchiaio di zucchero se è uno strudel dolce, mezzo se è uno strudel salato; 6 cucchiaiate di burro fuso; un uovo sbattuto; tante cucchiaiate di acqua calda quante ce ne vogliono per impastare molto morbidamente la pasta (è pronta quando ancora si attacca alle dita). La pasta va battuta sul tavolo per almeno 5' (per facilitare la formazione del glutine; si può aggiungere un cucchiaio di manitoba, ricca di glutine). Poi va fatta riposare sotto una pentola calda per 10' per mantenere il burro morbido, facilitarne la stesura e renderla meno elastica, più disposta a spiegarsi, distendersi.

Ripieno

-  3 cucchiaiate di zucchero Moscovado, tre di pan grattato (frullarli insieme per sciogliere la grumosità del Moscovado) 3 cucchiaiate di burro fuso; 30g di pistacchi, una manciata di uvetta, tre abbondanti pizziconi di cannella in polvere, la scorza grattugiata di un limone, quattro o cinque cucchiaiate di marmellata di arance: mescolare.

- 3 mele renette tagliate sottili sottili con la mandolina (bagnarle con succo di limone), per impedire che forino la pasta.

Procedimento

La pasta va stesa su un canovaccio molto ben infarinato (importante, o si attacca!).

Prima col matterello: arrivate a uno spessore di un paio di millimetri, fate un ovale.

Poi con il dorso delle mani: infilatevi le mani sotto, e stiratela con le nocche, cercando di farlo in tutti i punti.

Quindi va tirata delicatamente verso i bordi del canovaccio (se il canovaccio è standard, e la quantità di pasta la metà, dovrebbe sovrapporsi al canovaccio, che si intravvederà sotto lo spessore assai sottile).

Se i bordi sono spessi, tagliarli via.

Poiché il ripieno va messo nel primo terzo della pasta, arrotolando il resto più volte su sé stesso, non ci si preoccupa di eventuali buchini; inoltre, è una pasta che si rattoppa facilmente.

Spennellare tutta la superficie della pasta con burro fuso.

Sulle mele, una volta sulla pasta (per come metterle vedere il link), mettere il composto zucchero-pan grattato.

Dopo aver messo il ripieno su un terzo della pasta, lo strudel si arrotola aiutandosi con lo strofinaccio, che va man mano sollevato in modo che l’involto si arrotoli ricadendo su se stesso.

A questo punto lo strudel si sigilla agli estremi pressandoli e tagliando la pasta in eccesso.

Sempre aiutandosi con lo strofinaccio, lo si scodella su un rettangolo di carta da forno messo di sbieco e infilato per un angolo sotto lo strofinaccio; carta che sarà poi essenziale per tirarlo fuori dalla teglia.

Ora si spennella lo strudel con burro fuso.

30' in forno a 180°.











20 commenti:

Unknown ha detto...

Una favola questo strudel, lo proverò. a presto cara, un bacio. eleonora

Anonimo ha detto...

ciao art
secondo te e' possibile procedere e avere ottimi risultati (e non solo "buoni" considerando lo sforzo 'calorico") anche usando buona pasta filo e generosamente spennelandola di burro e zucchero? io provai molti anni fa e non ricordo. ora non ho spazio nella minuscola cucina di londra di tirare la sfoglia ma, almeno quello, qui si vende ottima pasta fillo... ? (solo indirettamente c'entra, ma lo dico: ieri ho provato una buona pasta sfoglia tutto burro (tutto si fa sempre per dire: al trenta per cento) di un supermercato e devo confessare che non era per nulla male... ma quando e' che anche in Italia i vari Buitoni and Co iniziano a produrre pasta sfoglia decente?? / vabbuo'...) ciao stefano

Giulia Pignatelli ha detto...

Mhhh. il moscovado mi sa che dia profumo in più e si abbina molto bene con la cannella... quindi è da provare! I pistacchi sono una bella idea, ma qui io li trovo solo salati. Comunque ho sempre usato noci, li preferivo ai pinoli! Lo strudel è un dolce che adoro e il tuo è magnifico, fa venir voglia di farlo all'istante!!

Elvira ha detto...

che meraviglia quella sfoglia sottilissima. Sono andata a vedere il post sull'impasto, il n.1 è il mio classico, tranne per l'aceto, che immagino abbia la funzione di evitare macchie sulla pasta, coem per la pasta sfoglia?
Da quando sono a Roma non faccio quasi mai strudel, perchè io amo fare il serpentone :) e nel fornetto qui non entrerebbe. Ma mi sa che mi rassegnerò a farne due piccolini. Mi ha fatto sorridere la questione delle fettine tagliate conla mandolina: a me si rompe regolarmente la sfoglia con i cubetti di mela, forse mi hai spiato qualche volta?
Un abbraccio

Elvira

isolina ha detto...

Uno strudl come si deve! Era il dolce supremo della mia infanzia zaratina. Ingredienti ovviamente leggermente diversi. Qualche volta, il salamotto si curvava per attenuarne la lunghezza e in occasioni speciali arrivava in tavola infiammato. Che cosa si usasse, non lo so. Una festa. Il tuo è magnifico

artemisia comina ha detto...

Stefano, ho usato la fillo solo per la pastilla marocchina, con risultati che mi hanno commosso, per lo strudel mai, perché l'impasto di questa ricetta - la n,2 Elvira, che è più raffinato, anche se la n.1 è veramente commovente nella sua semplicità - mi piace davvero molto per la sua appropriatezza.

La fillo la volevo provare con il parente dello strudel, quel dolce che si fa con strati di pasta sottilissima intercalati da farcia a base di frutta secca triturata e miele. pare che la parentela non sia solo di somiglianza, ma anche di genealogia. bisogna ricordare la vicinanza tra mondo ottomano e centro europa.

Con lo strudel si può provare.

Elvira: dell'aceto avevo letto; ora non ricordo bene, ma non era questione di macchie quanto di croccantezza o simili.

artemisia comina ha detto...

eleonora, se provi la pasta n. 2 potresti non mollara più.

artemisia comina ha detto...

Isa, infiammato mi seduce! proviamoci! qualcosa ci verrà in mente :) gli ingredienti diversi cosa erano? io solo una volta l'ho acciambellato perchè a Venezia non avevo un piatto di portata lungo, altrimenti lo faccio sempre affusolato, spesso per affiancarne due facendoli inclinare uno verso l'altro, differenziandoli o con due frutti, o se salati uno con pesce l'altro con verdure.

artemisia comina ha detto...

Giulia, questo Moscovado è eccezionale, debbo recuperare marca e tipo e comunicarli.

Anonimo ha detto...

a me un'anziana di Brunico aveva insegnato che lo strudel andava fatto solo con olio di semi ed acqua.
L'aggiunta di aceto lo rende piu' croccante e sfogiato. Uso l'aceto anche per fare i galani /crostoli/frappe o come si chiamano...
Unica perplessità è la marmellata che
non ho mai messo ma che male non ci sta.
Per Stefano: Con la pasta fillo c'è chi fa lo strudel... prova invece una baklava.. che è meglio.
Non l'ho mai fatta, ma mangiata si!!!!!!

Saluti da padova

Clelia

isolina ha detto...

Trattandosi di cosa per bambini, mi domando che alcohol potesse usare mia madre (che dirigeva ma lo strudel non lo faceva lei, era in mani locali). Ci penso su, ma... Forse facevano strappo alla regola e usavano una vera acquavite di frutta? E' quello che userei io ora, un'acquavite di mele!!

isolina ha detto...

e siccome non facilissima da reperire perchè no un buon calvados?

artemisia comina ha detto...

il prossimo strudel, calvados!!

Anonimo ha detto...

se ci pensate.. i veri galani qua a Padova.. si fanno con la grappa al posto di acqua e vengono croccantissimi e buonisimi. La pasta assomiglia, quindi ok a calvados o grappa o brandy (e sefunziona nei galani..)

clelia

Anonimo ha detto...

...mi raccomando: e mentre fate lo strudel, anche sorseggiare un goccio di calvados, giusto per creare un po' di allegria in piu'.
Magari provo strudel con fillo
Sul baclava' dovrei vincere resistenze interne: diciamo che quelli assaggiati qui a londra non mi hanno mai fatto impazzire... ma come dire..ora che mi sono ri/immerso fra i miei turchi (negozi), magari effettivamente mi lasci ri/tentare (anche per il gusto di provare a cucinare qcosa di mai fatto).stefano

Anonimo ha detto...

dimenticavo.. a me hanno sempre detto di fare il ferro di cavallo... porta fortuna..
per i bakava' dovrei avere una ricetta o un riferimento... guardo..
Ciao

Clelia

Anonimo ha detto...

a chi puo' interessare.. ho letto un libro sulla cucina armena.molto intrigante specie nei dolci .
'ho trovato in bibioteca ma si trova anche qua
http://www.ibs.it/code/9788879289825/orfalian-sonya/cucina-armenia-viaggio.html
Arte' non volermene.....ma dall'armenia , Turchia, Grecia, Ungheria, Austria, Alto Adige... l'evoluzione c'è con e senza influenza ebraica....

Cleia

Giulia Pignatelli ha detto...

Aspetto marca del moscovado e ricordo anche che l'originale torta pasqualina si fa con una specie di Fillo... Se mi viene il trip comincio a produrre, strudel, baklava (mai fatta e pasqualina e ti faccio sapere :))

artemisia comina ha detto...

Giulia, voto per il trip!

artemisia comina ha detto...

volertene Clelia? sto meditando, ma non mi viene in mente perchè dovrei ;)

terrò presente il ferro di cavallo.

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