giovedì 20 marzo 2008

Credenze. Venezia



















I bicchieri art deco con i pesci degli abissi del negozio romano che forse non c'è più; le zuppiere di Macao (una da Cambridge, una da un negozio romano); quella torinese; le facce Kosta Boda che ci guardano dall'alto, regalo di un'amica isterica; le ciotole giapponesi cercate a Parigi; i bicchieri giapponesi di Kimonoia; le ciotole e i bicchieri della fu ; i piatti del fu TAD romano; quelli del fu Spazio Sette romano; le posate del fu bric-à-brac di Calle Lunga San Barnaba (commento questo post nel 2017 e vedo il tempo che passa, ma anche la bellezza di aver messo in salvo dalle mareggiate questi ciottoli).

1 commento:

papavero di campo ha detto...

cose bellissime, le tazze e gli ammennicoli giapponesi sono per me oggetto di desiderio e di apprezzamento in qualsiasi allocazione siano nel senso che mi mi piace sempre la piacevolezza che diffondono nel loro circostante!
cose bellissime che danno molta gioia agli occhi e al cuore, a venezia poi è magia a catena, amplificazione ed espansione a non finire

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