venerdì 21 agosto 2020

Torta riccia con pasta allo strutto e formaggio puzzolentino


Di Artemisia

Si va in cerca di vita, si aguzza la vista, si tende l'orecchio. Un uccellino che sono giorni che vediamo visitare il terrazzo (forse lui pensa che i visitatori siamo noi), piccolo, coda lunghetta e puntuta, sembra morbidamente scuro, ma la luce è sempre tra il lusco e il brusco, fa un giro accurato saltellando lieve tra tutte le fronde, poi si invola verso il tetto della casa: questa mattina ticchettava come una macchina da scrivere, poi volando via ha fatto un verso più cantante, ma non sono riuscita a catturalo nell'orecchio. L'Orto Botanico invece si è riempito da qualche settimana di libellule, celestrine o rosse scintillanti, pare che queste ultime si chiamino crocothemis erythraea, te le appunteresti dovunque, loro amano lunghi steli assolati emergenti dall'acqua; su un certo ciuffo di uno degli stagni si incontrano, si inseguono, si scacciano, si attardano. Torte: nelle plissettate ho sempre usato strutto, poi volli provare olio: Torta riccia con pasta all'olio e vino e formaggio puzzolentino. Si può fare, ma quel che sospettavo è verissimo: meglio lo strutto per friabilità e gusto. Così strutto sia, e la rifò: Torta riccia con pasta allo strutto e formaggio puzzolentino. Meritevolissima, specie calda con su un giro di fluido miele greco di timo e pino. La rifaccio a fine estate.

250g di farina00, tre cucchiai di strutto, un pizzico di sale, tanta acqua tiepida quanta ne occorre per un impasto morbido. Farlo riposare almeno 10' sotto una pentola calda (quella dove avete scaldato l'acqua, asciugata).

Fare due dischi sottili, con matterello e aiutandosi con la farina. Uno più grande da mettere sotto, uno più piccolo da mettere sopra.

Teglia metallica da pizza, con fori, 34cm di diametro, spennellata d'olio d'oliva; mettervi il disco di pasta più grande, che il bordo ricada. Regolarizzarlo in modo che sia un cerchio.

Mettervi uno strato di fette sottili di formaggio puzzolentino, che sia alquanto molle; questi furono due tipi di formaggi corsi di capra, uno più dolce, uno più piccante.
 
Mettervi su il coperchio di pasta fatto con l'altro disco, ripiegarvi il bordo su, plissettando.

Premere tutta la superficie della torta con il palmo delle mani, schiacciandola delicatamente e riducendo il tutto a spessore uniforme.

Ora pizzicottate profondamente, allo spasimo, il bordo, facendo una spirale. Pizzicottate profondamente, perchè resti una bella cresta, e perché la pasta si laceri un po', facendo sfiatatoi.

Nel caso non ci fossero sufficienti fessure, con i rebbi di una forchetta bucherellare tutta la superficie.

Fare sul coperchio una spirale di olio d'oliva e.v..

Forno a 180° per 30'.

Mangiarla calda; le fette si possono ben riscaldare nel tostapane.

Sopra potete farvi, con vantaggio, un giro di miele












 

 

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