mercoledì 22 marzo 2017
Tarte à l'époisses de Bourgogne
Da Artemisia
Avevo tre quarti di un époisses de Bourgogne, un formaggio a pasta molle e crosta lavata così chiamato dal villaggio di Époisses, Côte d'Or, tra Dijon e Auxerre. Creato dai monaci cistercensi, vero lievito di Borgogna, nel XVI secolo; nella prima metà del XIX secolo detto re dei formaggi da Jean Anthelme Brillant-Savarin; ripescato dall'oblio negli anni Cinquanta del Novecento. Mangiata per uno spuntino che contemplava anche una Zuppa di ceci e funghi porcini.
Tre quarti di un époisses de Bourgogne.
Una tazza di bechamel.
Le due cose furono congiunte, e frullate insieme a due uova.
Poi furono versate in un guscio di pasta:
200g di farina00, 100g di burro, un uovo, un pizzico di sale, uno di zucchero.
Fascia d'acciaio di 24cm di diametro, altezza 2cm.
Forno a 180° per 30'.
Ottima calda, buona fredda.
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