lunedì 11 febbraio 2013

Lasagne ricce







Non avevo idea delle lasagne ricce, o ce l'avevo molto distratta, del tipo occhio che le vede, mente che glissa. Fino a quando non ho pensato seriamente a fare le lasagne napoletane. Scoprendo che ci vogliono le lasagne di semola, e che c'è la scuola delle ricce e quella delle lisce. Le ricce propongono i due livelli di cottura della pasta: cede la striscia centrale più del falpalà; quest'ultimo cattura i sughi. Ma al di là di ciò, io sono stata sedotta dalla loro bellezza.

Queste sono Garofalo, trovate non senza ricerca nella Roma dei rigatoni; dai Santi, Buoni, Belli Fratelli Innocenzi di San Cosimato.


2 commenti:

Reb ha detto...

A me le aveva regalate la Lydia, che qui trovarle è utopia.
Meraviglia, stupore ed acquolina.(e pensare che nemmeno mi garbano solitamente, le lasagne)

artemisia comina ha detto...

cosa ci facesti? Sono lasagne sui generis non fosse che per l'assenza d'uovo.

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