Siamo in Minestre e minestroni, in particolare Minestre e minestroni. Carne.
Poi in Ricette napoletane: Primi piatti; Pizze focacce e tielle di scarola; Cose dolci; Lieviti, torte salate, pizze; Menu; e, in periferia, Ricette della Valle di Comino.
Di Nepitella Partenopea
Poi in Ricette napoletane: Primi piatti; Pizze focacce e tielle di scarola; Cose dolci; Lieviti, torte salate, pizze; Menu; e, in periferia, Ricette della Valle di Comino.
Di Nepitella Partenopea
Mettere in una capiente pentola sedano, cipolla, patata, prezzemolo, zucchina, basilico, grani di pepe intero, della pancetta di manzo e un osso di manzo (che il macellaio generalmente dona).
Coprire con molta acqua e salare.
Coprire con molta acqua e salare.
Mettere sul fuoco e lasciare cuocere per almeno 2 ore.
Lasciare raffreddare il brodo, filtrarlo e metterlo in frigo.
Dopo qualche ora il grasso sulla superficie del brodo si sarà solidificato e potremo toglierlo agevolmente con una schiumarola.
Dopo qualche ora il grasso sulla superficie del brodo si sarà solidificato e potremo toglierlo agevolmente con una schiumarola.
Il brodo si può utilizzare per cuocere dei minuscoli tortellini o dei capellini.
Il bollito:
Il bollito:
La carne si può
tagliare quando è fredda in fettine sottili e servirla calda con qualche
mestolo di brodo, tanto da renderla umida, con salsa verde e/o mostarda.
Mia madre che è napoletana da generazioni, serve la carne sfrangiata seguendo le fibre del tessuto e poi condisce con olio di oliva e.v., pepe e limone.
Con
questo mi piacerebbe aprire un dibattito sull'uso del limone nella
cucina napoletana. Insieme al pomodorino credo che si trovi quasi
dappertutto.
5 commenti:
sono a dieta è perfetta per me a pranzo....
fores ho un'anima napoletana! Illimone lo meterei dappertutto e metto praticamente sempre della buccia di limone anche nell'acqua per il brodo
viva le belle diete dove si mangia bene, e l'amato limone.
Napoli, il limone.
Vai al Vomero, al mercatino di Antignano, e ti approssimi a un carrettino decoratissimo di limoni di plastica fluorescenti, foglie vere e lucine.
Ti mettono sulla mano aperta una carta bianca, e sopra la carta una mestolata di trippa lessa e asciutta. Ci spargono sopra del sale grosso e ti dotano di un grosso spicchio di limone (vero).
A quel punto pagare diventa complesso, perché una mano è occupata e ravanare nella borsa alla ricerca del portafogli, aprirlo eccetera è una manovra anche ridicola e poco dignitosa, grondando trippa nell'altra.
La seconda volta ci si prepara i soldini pronti in tasca.
Ah, il limone: il limone è proprio indispensabile per rendere edibile la trippa lessa, che davvero è un tantino ripugnante in questa versione street food.
per gli amici napoletani, quella trippa è cibo del cuore.
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