Artemisia da Tajines et pastillas di Marie Chemorin, Marabout 2004, con l'aggiunta di macis, la sostituzione di una manciata di uvetta con sei fichi secchi e qualche aggiustamento per portare a otto le porzioni.
Per 8.
Dorare in padella con olio d'oliva otto fusi di pollo.
In un tegame di coccio, o di ghisa (come il mio wok) o meglio in una pentola da tajine, far fondere in olio d'oliva, sotto un coperchio che alzerete di quando in quando per dare una mescolata, otto cipolle finemente affettate, insieme a un pezzo di cannella, uno di macis e un paio di cucchiaiate d'acqua. Ci vorranno circa 30'; controllate il liquido e se c'è il rischio che tutto si attacchi aggiungete un po' di acqua.
Quando le cipolle sono diventate trasparenti, aggiungete i pezzi di pollo, un paio di pizzichi di cannella in polvere, un paio di pistilli di zafferano, due foglie di alloro, sale, pepe nero appena macinato, sei fichi secchi (tenuti a bagno fino a che non sono ridiventati morbidi e poi tagliati in due; oppure, fichi freschi) e un paio di cucchiaiate di miele.
Coprite a filo con acqua calda (uno o due bicchieri, dipende da come è serrato il cibo e dalla pentola; con la ghisa, per esempio, l'evaporazione é davvero lenta e uno basta).
Fate cuocere ancora almeno 30'. Controllate la cottura della carne.
Tirate via il pollo, aggiungete due cucchiai di acqua di fiori d'arancio, un ciuffetto di foglie di menta e fate ritirare i sughi fino a che non sono sciropposi.
Subito prima di servire rimettete il pollo nel tegame e aggiungete servendo il piatto foglioline di menta fresca.
Ha fatto parte del menu di Marzo 2012. La cena della bourride
2 commenti:
Mais quelle coincidence! Si direbbe la giornata del wok!
L'ho riletto un paio di volte..pollo e fichi ? e poi mi sono innamorata della ricetta
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