Tra le casette dietro Loreta, sulla collina del castello, accanto alla casa che fu di Tycho Brahe, in posizione tranquilla e defilata, c'è il ristorante, Restaurace come si dice a Praga, U Zlaté hrušky, La pera d'oro. Raccomandato, d'estate si vanta dell'avere anche un bel giardino, ora colmo di neve.
Le molte sale erano silenti, ed in una piccola e raccolta, quella della stufa - moderna, tra l'altro, e piuttosto bella - eravamo solo noi e una coppia di giovani italiani con lei tacita e sopportante e lui irresistibilmente saccente che le spiegava incessantemente parlando ogni cosa dell'attuale situazione politica italiana; evento che sarebbe stato nefasto senza la mia grande capacità di distrazione.
Ero invece tutta presa dal garbo del luogo, dalla finestra da cui si intravedeva il girdino e la strada innevati, dai decori natalizi pieni di uova colorate - rinascita, sempre - dall'acquario che pare in genere ospiti aragoste e ora invece era pieno di pescetti colorati, dal gustare la birra locale che ho bevuto ben più del mio solito - sarà stato il freddo, sarà stata la sua soavità.
Cosa abbiamo gustato con piacere pescando in un menu che fa cucina locale raffinata? Fricassea di trippa con pancake di patate, zuppa di trippa (c'erano anche le altre classiche: quella di patate, quella di di cipolle), anatra arrosto con la verza rossa, goulash di manzo. Guardate gli gnocchi affettati: sono di patate, di pane, di pasta cresciuta.
U Zlaté hrušky
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