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Nell'attuale linguaggio figurato pendre la crémaillère significa inaugurare con un ricevimento una nuova abitazione. Un tempo questo andava preso alla lettera. Ogni nuovo proprietario del castello di Bussy-Rabutin appese la sua cremagliera - l'apparato metallico da cui pendevano ganci e quindi paioli - al camino, prendendo così simbolicamente possesso delle mura. La cremagliera di Bussy-Rabutin non c'è più.
E' rimasto il girarrosto del XVIII secolo, quello di madame Gènevieve Alexis de Salins, la dama che in quell'epoca si occupò del castello traendolo dalle erbacce e dalla rovina e rendendolo confortevole, a misura di dama del suo secolo (fu la dama che impostò il giardino così come è arrivato sino a oggi e che difese il castello da un figlio scriteriato che se lo voleva mangiare coi debiti). Anche il camino (la cui cornice è di recupero e risale al Rinascimento come pure le cornici sotto le finestre) e il complessivo aspetto di ciò che resta della cucina - le grandi vasche di pietra, il tagliere di marmo per esempio - vanno riferiti a lei.
Possiamo immaginare che che la scomparsa cucina del comte Roger fosse all'altezza della sua epoca; epoca nella quale si iniziò a parlare - sì, si iniziò allora, pensate un po' - di nouvelle cuisine e di ritorno alla semplicità delle materie prime contrapposta alle spezie, agli zuccheri "ovunque"; insomma una cucina "moderna" e francese contrapposta alla cucina internazionale e di corte del medioevo e del rinascimento.
Fu l'epoca dell'interesse per le erbe aromatiche, delle salse lievi e cremose che ben si accompagnavano con quelle, dell'invenzione della bechamelle, dell'adozione delle mousse che evitavano l'inestetismo della masticazione, dell'amore per la frutta e le verdure (prima lasciate al popolo, specie quelle simbolicamente ignobili perchè crescevano sotto terra come cipolle e carote, mentre il cibo per eccellenza dei nobili erano gli uccelli che volavano in alto) dell'uso del caffè, del tè, del cioccolato. Mentre ci si accapigliava su nouvelle e non nouvelle cuisine, intanto una rivoluzione ben più grande aveva silenzioso luogo: arrivava nuovo cibo dal nuovo mondo.
2 commenti:
Che piacevole racconto ... mi sembrava di passeggiare nella storia :-)
ciao two, ben tornata :))
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