sabato 23 ottobre 2010

Alici o acciughe con il finocchietto selvatico


Di Isolina

Io le chiamo acciughe, ma il cartellino diceva alici, a prescindere; diceva anche "pescate in mare toscano" e ammiccavano lucide. Come resistere? L'unica cosa che mi dispiace è l'odorino che prendono le mani dopo il lungo lavoro di pulitura... Ma questa volta ho usato il Cif e miracolo, quasi non si sentiva anche perché esse alici solo odore di mare avevano.

Ho tritato insieme 1 spicchio d'aglio, poche fronde di finocchietto selvatico, un peperoncino verde piccante al quale ho tolto alcuni semi e dei taralli (alcuni sono rimasti grossotti, quelli che nella foto sembrano pinoli; non avendo pane per i miei abituali bricioloni, grave mancanza, ho usato taralli, appunto; interessante, ma preferisco i bricioloni).

Olio d'oliva in un tegame, cosparso appena appena di pan grattato, un primo cerchio di alici, cosparse del trito, poi così via.

Una spolveratina di fior di finocchietto e in forno a 200° per 5 minuti, poi ho spento e ho lasciato per altri 2'.

Sale solo in tavola.







4 commenti:

simonetta ha detto...

Le mie origini liguri mi dicono che sono aciughe e sembrerebbe anche molto fresche. Ti sugerisco di mettere sul fondo della dell tegli uno strato di zucchine taglliae fett oppure delle patae, emre tglite a fette.Sluti Simonett

enza ha detto...

prima di emigrare a roma per rimanerci le alici erano acciughe anzi anciove (curioso che in inglese si dica anchovies) più piccole, più lucide e più argentee delle sarde e senza squame.
orasono alici e non ho avuto modo di mettere il nome alice a nessuna delle mie 4 figlie.
suggerirei un pizzico di aceto di vino bianco da far evaporare, esalta il sapore del mare senza soffocarlo.

isolina ha detto...

Grazie Enza e Simonetta. Suggerimenti: era troppo tardi! Sarà per la prossima volta

artemisia comina ha detto...

io che ho il cervello in calma piatta per la cucina quotidiana prendo subito nota.

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