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Il Campiello del Remer è uno dei belli e dei segreti della città, una piazzetta affacciata sulla luminosità del Canal Grande, di fronte a Rialto, alla quale arrivi solo abbandonando quella che a Venezia si chiama l’onda, ovvero la corrente dei fitti passi che scorrono per la salizada San Polo, a un certo punto infilandoti in una calletta laterale, di quelle che non sai se ti porteranno in un labirinto infinito di altre calli, o si concluderanno in un campiello chiuso, o ti butteranno in un canale.
Segreto dicevo, ma oggi non più tanto, e il primo a farne le spese è stato uno dei miei leoncini preferiti, che un qualche deficiente disgraziatamente dotato di mani ha accecato con la vernice blu; infatti da un qualche tempo, non molto, con quel tanto di novità che basta ad averne fatto un ritrovo amato dai veneziani che vanno e prendere lì un ombra e un cicchetto, lì ha aperto un locale.
Ci siamo così andati per un aperitivo con i Daini, ovvero con Cucurbita e Massimo, che alla mia proposta di andarci una volta a mangiare mi hanno guardato con sorpresa e quella venatura di commiserazione che si riserva alle stupidaggini del foresto; per loro non c’è dubbio che è un posto da bancone.
Allora faccio un inciso: molti locali veneziani – bella usanza – offrono uno spuntino al bancone – quella che si chiama un'ombra, ovvero un bicchiere di vino, e un cicchetto, ovvero un paninetto, una scheggia di polenta con il baccalà, mezzo uovo sodo ecc. - e insieme hanno dei tavoli dove ci si può sedere a mangiare qualche piatto più complesso. Alcuni di questi locali sono conosciuti per avere un banco gradevole e tavoli da evitare, e a questa sapienza si dedicano i veneziani, destreggiandosi entro la vasta offerta della città.
Io in questa occasione non ho assaggiato nulla, ma solo sbirciato intorno: il campo è bellissimo, ombroso e insieme luminoso; niente tavoli all’esterno, neppure nella bella stagione, solo due appena fuori dalla porta. L’interno accoglie e fa subito venir voglia di starci, con appena qualche venatura leziosa. I vassoi del cosiddetto buffet a gogo, l’offerta del mezzogiorno per 20 euro, con un quarto di vino, verdure, affettati, piatti freddi e primi caldi, non facevano una brutta figura.
Taverna del Campiello Remer
Campiello del remer
Cell.349 3365168
6 commenti:
Anche io adoro questo posto!
Bello che tu sia venuta nella mia città...hai postato foto bellissime!
se ricapiti fai un fischio!
:) magari si prende un apertivo proprio qui!:)
certo che si può, con piacere, abbiamo una casa a venezia ;)
PS: mica è un caso che ci siano tanti post su quella città :DDD
Bella questa taverna, mi piace molto il pozzo pieno di bottiglie.
Mi offro volontaria, qualcuno dovrà pur tener compagnia a Nunchesto con il bicchiere pieno? :) Hic!
Hai infilato tre tra i miei posti preferiti...
il Remer l'ho provato più volte, nelle diverse versioni. Non si mangia affatto male, e poi, il campiello è talmente bello, specialmente d'estate di sera, con le candele accese intorno al pozzo... anche solo bere uno spriz seduti per terra, in riva...
marina, una volta insieme a venezia si può proprio fare...e verrà certamente anche il famoso gatto olandese :))
elisabetta, allora seguirò la prima ispirazione e andrò a mangiarci :))
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