lunedì 15 febbraio 2010
PICCOLE GIOIE. UN NUOVO TAVOLO IN CUCINA.
Ma anche grandi gioie, diciamo la verità. Un tavolo è in grado di donare gaudio. Accoglie, raccoglie intorno a sè, sostiene; che altro volere?
Un piccolo tavolo rotondo e incerto sulle gambe - al quale per altro va la riconoscenza che merita - è stato sostituito con il tavolo 469 di Eileen Gray, nato nel 1925, di acciaio e laminato nero, apribile. Promessa di appoggi solidi, di piani per farci seccare le tagliatelle, per mangiare insieme.
Inaugurato con una polenta che è stata accompagnata da gorgonzola, castelmagno ridotto in crema, lardo di colonnata, sugo rosso di salsiccia, Chianti classico Castello di Uzzano.
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10 commenti:
e se si fosse invece comprato un grande tavolo serioso ma allungabile quasi all'infinito solo per ospitare amici e per ridere insieme come liceali anche se la brina ha ormai coperto le nostre chiome? ma un tavolo per due fa tanta tenerezza, un'unità d'intenti.
mp
gran bel tavolo ma la polenta pure, non scherza
in cucina convivialità più intima, è bello mangiare in cucina, lo si fa con gli amici più cari, e non ci si spezza le gambe avanti e indrè,
bello e snello il tavolo! del resto bauhaus docet e docet bene ancora!
hai visto che la stessa Gray ha disegnato una poltrona che dovrebbe riscuotere successo in casa vostra chiamandosi bibendum! (ma ricorda una salsicciandum!)
ps: che fibrillazione quando in casa arriva una new entry
a me piacciono invece i tavolacci rustici, dalle linee semplicissime, a cui accostare sedie moderne e leggere: ne ha appena costruito uno mio marito, sembra un bancone da sartoria, gli sono già affezionata come se mi appartenesse da chissà quanti anni...
giusto per parlar di tavoli....ne sto restaurando uno vecchio,con le gambe a cipolla...lo sto sverniciando ed è una faticaccia, avrà avuto almeno tre strati di pittura multicolor....lo farò ritornare a legno e gli troverò posto da qualche parte...farà parte della famiglia...
mp, mi sa che quel tavolo lungo lungo è al centro della tua casa; mi sbaglio?
dede, mai come adesso sto mangiando delle gran polente, ed è sempre un piacere.
sì, pap, mangiare in cucina è un piacere, accanto alla pentola che pippiola, con la brevità dei gesti dell'acchiappare, dell'ammannire.
e sì, quella poltrona è un po' würstel...
frenci, quel granaio, quanto vi sta facendo compagnia :))
chiara, maneggiare un vecchio tavolo, farlo rivivere, scoprirne il colore, è una gran soddisfazione.
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