domenica 15 novembre 2009

La credenza romana di Dolcesca e Marco



















La credenza romana di Dolcesca e Marco. Lui traffica con l’oriente, lei cucina solo per venti anche quando si è in quattro, la cosa si nota anche solo ad entrare in cucina e a sbirciare nelle credenze. Cosa che, come vedete, io ho fatto, visto che stavamo allestendo un buffet per venti cucinando per quaranta.












6 commenti:

Barbara ha detto...

Sono estasiata, non ho parole..... oggetti che ti fanno sognare, ti portano lontano, calore di casa

artemisia comina ha detto...

guarda i bicchieri assortiti: una volta ho organizzato che tutti noi ospiti arrivassimo ciascuno con un bicchiere diverso, che avremmo poi tenuto per tutta la sera e infine lasciato alla padrona di casa. ognuno si è sbizzarrito a trovarne uno particolare :)

PS: le case mi piacciono almeno quanto le zuppe; se vedi ci sono due tag, credenze e case, dove mi abbandono al vizio.

sciopina ha detto...

oh come mi piace curiosare insieme con te. Queste stoviglie mi allettano non poco, anche se la sbarra magnetica dei coltelli quasi m'incute timore! Il buffet che dire...quanto avrei voluto esserci e con un cucchiaio piluccare di qua e di la, mischiare dolce e salato, frutta e polenta..ah come mi piacciono questi voli pindarici...

artemisia comina ha detto...

be', sciopì, una volta che passi per roma, avverti :))

frenci ha detto...

non so bene quale origine psicologica debba avere la mia passione per le apparecchiature con bicchieri e piatti diversi l'uno dall'altro, per non parlare delle tavole attorno alle quali vengono poste sedie diverse tra loro per il genere di legno o di impagliatura, o magari di struttura, seppur appartenenti alla stessa tipologia.. ma mi piacciono assaissimo!

artemisia comina ha detto...

le cose scompagnate sono una delle mie più sentite passioni.

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