domenica 3 maggio 2009

BAHRAM GUR E IL DRAGO CHE E' COME UNA MONTAGNA DI PECE AVVOLTOLATA.



Bahram Gur, mitico re cacciatore persiano, inseguitore di onagri (gur, come il nome del re), inizia le sue avventure inseguendo un onagro che lo conduce fino a una grotta in cui si trova un tesoro. Le terminerà anni dopo, sempre inseguendo un onagro, che lo conduce in una grotta – tomba (che pure si dice gur). Grotta che introduce al regno dei morti. Un eroe identificato con un animale/guida e che nasce da una madre/tomba, inizia la sua vicenda con un drago e una caverna, e la finisce da solo, senza più draghi da sconfiggere, in una caverna.

Giunse così a una caverna lontana, nella quale mai aveva messo piede l’uomo, e, mentre il cacciatore giungeva alla preda, vide un drago addormentato alla porta della caverna. Era come una montagna di pece avvoltolata, pronta ad assalire e predare.

Bahram uccide il drago e, sempre guidato dall’onagro,

…entrò con impeto nelle strettoie della caverna e quando ebbe proceduto alquanto, tra mille fatiche, trovò un tesoro e brillò come un tesoro.

Alla fine del suo regno,

…il re cercava la tomba della solitudine. Egli cercava la tomba come sua dimora e abbatteva gazzelle purgando se stesso da ogni macchia.

Infine incontra un onagro e lo assume come guida, inseguendolo. L’onagro lo conduce fino a una caverna.

In quel luogo c’era una caverna, più grata di un pozzo di ghiaccio in estate. Era una profonda voragine come un pozzo, a cui nessuno poteva avere accesso. L’onagro ardito e corrente ci si cacciò dentro, e dietro di lui il re, come un leone. Il destriero trascinò il cavaliere nell’antro profondo e consegnò alla caverna quel regio tesoro.

Barham Dur trova se stesso quando trova il tesoro, e un tesoro riconsegna alla grotta/regno dei morti quando la sua vicenda si conclude. Quando i cortigiani arriveranno e lo cercheranno, scaveranno fino alla sorgente dell’acqua, ma non troveranno nulla.

O tu che hai narrato la storia di Bahram Gur, cerchi forse la tomba di Barham? Lascia andare! No, Bahram Gur non è più tra noi, e anche la sua tomba è sparita!

Il poeta che narra di Barham è Nizami Ganjavi (1141 – 1209), citato da Carlo Donà in Per le vie dell’altro mondo, Rubettino 2003.

L'immagine, dalla raccomandabile collezione digitale dell’University of Washington Libraries; il link vi conduce alla pagina principale; per accedere alle miniature persiane, scivere "persian painting" in search.

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