lunedì 9 febbraio 2009

Chai masala. Té speziato come in India


Chai masala. Té speziato come in India

Artemisia ricorda: la prima volta che l'ho assaggiato fu in una sosta andando verso Fatehpur Sikri e poi Agra; una sala da tè lungo la strada, nella notte indiana; portai con me un sacchetto di spezie già pronte per prepararlo.  

Da Dolcesca.

Mi è tornata voglia del thè indiano, il chai (thè) masala (spezie) che in India si beve ovunque. La prima volta l’ho assaggiato nella vecchia Delhi in una tazza di coccio presa in strada che poi viene gettata via: non si lava e non si riutilizza. E’ un infuso ottimo, che ho sorseggiato pomeriggio e sera.

Qualcuno prevede che il thé si faccia direttamente nel latte.

Io, che non frequento troppo i latticini, ho preparato un thè nero e un thé verde al gelsomino nel modo classico.

Una volta pronto, l’ho mescolato sul fuoco con 1 pezzetto di stecca di cannella, ½ cucchiaino di grani di pepe bianco, tanti semi di cardamomo, ½ cucchiaino di zenzero in polvere, e 1 cucchiaio abbondante di zucchero di canna.

Ho lasciato sobbollire per un po’, dieci o forse quindici minuti.

Per 1 litro di thé ho messo ½ litro di latte.

Poi ho versato nelle tazze lasciando dentro i pezzetti di spezie che capitavano.

Il gusto del thé risulta molto morbido e le spezie si fondono benissimo nel liquido bruno zuccherino.





Chai masala. Té speziato come a Bordeaux

Il Chai, nato in India su "invito" degli inglesi, torna in Europa e si trasforma di nuovo, semplficandosi: si parte da un tè speziato, si aggiunge latte montato come per un cappuccino, si spolvera di cannella; viene sospettata la forte influenza di Starbucks nell'operazione.

Da Nepitella Partenopea

In un bellissimo mercato coperto di Bordeaux dove una nostra amica francese ci ha condotti, abbiamo fatto una sosta, e sempre lei, l’ospite accogliente, ci ha invitati a una pausa e ha ordinato per tutti un chai. Io accetto inconsapevole, e poi quel dolce e cremoso sapore mi ha accolta in un caldo e confortevole abbraccio. Fuori pioveva e faceva freddo mentre noi tutti gustavamo il calore di questa buona bevanda. Il pomeriggio stesso, passeggiando per le stradine vicino alla cattedrale di Bordeaux, vedo un negozio Mariage Frères e subito mi ci fiondo. Mentre scelgo tra i miei tè preferiti, una mia amica mi fa notare che c’è un te chai. Ne compro un sacchetto e quando sono a casa riproduco la ricetta che mi ha raccontato la barista. L’originale aveva in superficie un mix di spezie e fiori molto più invitanti.

Infondere il tè chai o un tè molto speziato (tipo quelli natalizi).

Riempire per 1/3 un grosso bicchiere di vetro trasparente e aggiungere del latte soffiato bollente e schiumoso fino all’orlo.

Una spolverata di cannella ed è pronto.

Nel caso volessimo saperne di più:

Da un sito dedicato allo yoga, sahajayogaudine

Il chai o speziato è il risultato ottenuto dalla campagna di marketing attuata dagli inglesi per invogliare gli indiani al consumo del tè. Verso il 1830 infatti la britannica Compagnia delle Indie Orientali iniziò a preoccuparsi del monopolio cinese sul tè, che costituiva gran parte del suo commercio e supportava l’enorme consumo di tè in Gran Bretagna.
Nel frattempo, narrano le cronache,  Robert Bruce, un agente britannico operativo in Assam, si era reso conto che la bevanda consumata dai locali Singpho, era la stessa che veniva acquistata dai commercianti inglesi a caro prezzo dai cinesi. Da quel momento, era il 1823, e dopo un’iniziale indifferenza da parte del governo inglese, il tè in India ha iniziato a divenire molto importante dal punto di vista economico e culturale. Dopo aver notato l’esistenza delle piante da tè assamiche, infatti, gli inglesi riuscirono ad avviare delle coltivazioni e ad affinare il risultato fino ad ottenere, nel corso di 40 anni, un prodotto di discreta qualità.
Solo all’inizio del XX secolo tuttavia, quando ormai in Gran Bretagna il tè di provenienza indiana aveva raggiunto una notevole diffusione (nel 1870 oltre il 90% del tè consumato in Gran Bretagna era ancora di origine cinese, mentre nel 1900 questo dato era calato al 10%, mentre il tè coltivato nell’India britannica raggiungeva il 50%), i commercianti inglesi compresero che il più grande mercato potenziale si trovava proprio in India. I membri della Tea Association cominciarono a percorrere il Paese equipaggiati con bollitori, tazze in porcellana e naturalmente foglie di tè. Riuscirono gradualmente a portare il tè nelle case dei bramini più facoltosi, incentivarono le fabbriche, le miniere, i cotonifici a concedere delle pause per il tè per i loro lavoratori. Imposero la loro presenza anche nelle stazioni dei treni, supportando molti “chai wallahs” indipendenti e facendo concorrenza agli arabi che vendevano il caffè. Gli sforzi della Tea Association diedero i loro frutti: con il passare del tempo i commercianti introdussero il tè tra le loro merci e la bevanda si diffuse anche se non esattamente nel modo preventivato. Come già era avvenuto per altri alimenti, infatti, gli indiani adeguarono il tè ai loro gusti aggiungendo spezie e latte, e utilizzando una minor quantità di foglie rispetto a quelle indicate. Fu così che il tè entrò a tutti gli effetti nella cultura indiana.
In India esistono diverse ricette per il chai con differenze talora notevoli dal nord al sud dell’India: ciò sia per le differenti qualità di tè usato che per le diverse spezie utilizzate nella preparazione. Il tè viene solitamente servito in piccoli bicchieri di vetro, ma in alcune zone è servito su tazzine di terracotta usa e getta, nel senso che appena si finisce di bere il tè la tazzina viene letteralmente gettata a terra, cadendo in frantumi sul suolo. Bere il tè in India, come peraltro in tutta l’Asia, è un’esperienza, è un motivo di aggregazione e socializzazione e durante un viaggio in India vi capiterà certamente che vi venga offerto un chai, mentre magari vi state riparando dal sole all'ombra di una palma o mentre trattate in un mercato affollato per acquistare un tradizionale vestito indiano.
Prepararare il masala chai è semplicissimo ed esistono numerose varianti che riguardano il metodo, la quantità e la scelta delle spezie. Il più semplice metodo tradizionale di preparare il masala chai è di bollire lentamente un miscuglio di latte e acqua con foglie di tè sciolte, zucchero e spezie intere. Le foglie di tè e i residui delle spezie sono tolte per mezzo di un colino prima di servire il chai.
Una diffusa pratica in Maharastra per la preparazione di una tazza di tè è mettere assieme mezza tazza di acqua con mezza tazza di latte e di porre il tutto sul fornello. Lo zucchero può essere aggiunto a questo punto o successivamente. Lo zenzero fresco è grattugiato nella mistura, seguito dall’aggiunta di un “tè masala”. Sebbene gli ingredienti possono variare da regione a regione, la preparazione comprende tipicamente cardamomo in polvere (oppure possono essere aggiunte alcune bacche di cardamomo intere), cannella in polvere, chiodi di garofano, zenzero in polvere e pepe in polvere (o in grani). La mistura è quindi portata a ebolizzione e viene aggiunto un cucchiaino di tè nero in foglie. Il chai è tolto immediatamente dal fuoco, coperto e lasciato in infusione per circa 10 minuti. Infine viene filtrato e servito.
Tradizionalmente il cardamomo è la nota di sapore dominante, supportato da altre spezie come i chiodi di garofano, la cannella, i semi di finocchio, l’anice, lo zenzero, il pepe nero: le ultime due aggiungono un “calore” al sapore e l’aspetto medicinale della bevanda.

Ingredienti standard per la preparazione di 4-6 tazze di chai

Acqua 400 ml
latte 130 – 400 ml (secondo i gusti, utilizzare minore quantità di latte per rendere la bevanda più digeribile)
cardamomo 10 bacche
pepe 4-6 grani
zenzero, grattugiare un pezzo di circa 2cm
cannella un pezzo di stecca
tè nero 30 g
zucchero o miele a piacere.
Pestate leggermente i semi di cardamomo. Portate a bollire l’acqua con tutte le spezie, riducete il calore e continuate per 15 minuti. Gettate le foglie di tè nella pentola lontana dal fuoco. A parte riscaldare il latte. Filtrate l’acqua dopo 5 minuti. Mescolate il tè speziato con il latte e servite con zucchero o miele a piacere.
Come possono variare le spezie aggiunte al tè possono variare anche le foglie di tè usate, ad esempio nel Kashmir si usano foglie di tè verde.



8 commenti:

sciopina ha detto...

profumi lontani, brama di conoscere..

artemisia comina ha detto...

eh sì, sciopina, non vai abbastanza in giro, lo so.

sciopina ha detto...

si ma non in codesti luoghi. Nulla d'esotico sul mio cammino..troppa civiltà occidentale mi annoia..

Anonimo ha detto...

..Poi ho versato nelle tazze lasciando dentro i pezzetti di spezie che capitavano..
Epperchè??..sicura!?
Grande, grandissimo blog, nella rosa dei miei preferiti tra i preferiti.
tchuss!

Cuoche dell'altro mondo ha detto...

Ah il mio tè preferito, soprattuto in questo periodo. La prossima volta dovrò meterci anche io un po' di pepe.
Ciao
Alex

artemisia comina ha detto...

nishanga, grazie!

anch'io mi sono chiesta, e poi ho dedotto che dolcesca pur di avere il gusto di vedere le spezie, si è sottoposta al ritovarsele sulla lingua. ma dolcesca è un'esteta...

(le chiederò).

artemisia comina ha detto...

alex, ho visto il tuo tè, magnificamente, magnificamente fotografato.

Anonimo ha detto...

http://aaaaccademiaaffamatiaffannati.blogspot.com/

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