martedì 8 luglio 2008

Merluzzo mediterraneo


Di Artemisia Comina.

Fate questa fatica: separate verdure e pesce e ne controllerete molto meglio la cottura.

Stufate in una bella padella, con olio d’oliva, due cipolle di Tropea affettate.

Quando le cipolle sono a metà strada, aggiungete una manciata di olive pugliesi, quelle piccole e sapide che si usano per la puccia con tutto il nocciolo (oppure olive taggiasche), un peperoncino rosso fresco e piccante affettato e privato dei semi e tre pomodori ramati ben maturi, spellati e a loro volta affettati, e fateli appassire.

Salate
.
Togliete tutto dalla padella.

Nella medesima, se necessario, aggiungete un filo d’olio d'oliva e metteteci 200g di polputi filetti di merluzzo infarinati.

Fateli dorare e bagnateli con mezzo bicchiere di vino bianco secco.

Salate
.

Fate un po’ asciugare e quando i filetti sono cotti, rimettete in padella tutto il resto.

Un minuto, ed è fatta.

Completate con prezzemolo e basilico triturati.

7 commenti:

Paolo Ferrario ha detto...

questa la propongo alla cuoca.
l'altra era per noi difficile: ci fa impressione un pesce che si chiama rana e poi il fatto di disliscarla ci sembra un compito insormontabile
grazie per il commento da me
presto ti farò vedere un selciato che ho ricavato sutto il ciliegio, con le pietre piatte e le piastrellone che ho trovato qua e là.
buoni giorni

Unknown ha detto...

amà, diliscare la rana pescatrice è più semplice di snocciolare una percoca matura...

allora: qui mi concordo con l'empia pomodoraggine, e - sfacciatamente - insisto: cottura, o meglio, non cottura separata anche per i pomidoro che vorrei vedere belli tonici e non sfiancati. spellati, sì.
ma, per Bacco, i capperi!

artemisia comina ha detto...

Amalteo, la rana è simpaticissima: con il suo musone rincagnato è il gatto persiano degli abissi, il carlino della fossa delle Marianne. Per il resto, è proprio come dice il Caffarri: ha la meglio lisca, la più snocciolabile che mai ebbe pesce. E per il resto, niente spine. E' un gioiello.

Verrò a vedere il tuo selciato. E se Santino mantiene quel che promette, giù in campagna, fotograferò il restauro di un vecchio muro...

artemisia comina ha detto...

Caffarri: i pomodori, maturi ma di chiappa soda e bel nerbo, tennero molto bene la cottura breve, che fu più corta della cipolluta. In genere, è vero, trovo buona cosa separare; me lo insegnarono le ricette francesi, e l'ho trovata, nonostante Santa Pigrizia, un'idea magnifica.

Assento sullo spellarli, e mezza idea mi percorse, ma di nuovo l'anima rifuggì i bollenti vapori e ordinò alla mano di astenersi.

Dissento invece (salti di gioia) sui capperi; questa volta. Perché? per non turbare le sapide, ottime olivette pugliesi. Di quelle olivette piccole piccole con poca ottima polpa intorno a un ossetto piccolo piccolo, che avrai solo se ti sei conquistato un amico a Lecce che te ne manda un vaso. Se avrai altre olive, giù con i capperi (sotto sale, ben lavati).

Paolo Ferrario ha detto...

si apprende qui!
oh se si apprende!

a.o. ha detto...

Bagno in confluenze accademiche...
E' una goduria per a.o.starsene ammollo.
:)

artemisia comina ha detto...

Aiuola, suggerisco un rametto di rosmarino nell'acqua del bagno :D

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