domenica 20 luglio 2008

LAZIO. VALLE DI COMINO. BAULI. IL VESTITO DA BATTESIMO.
























Nei bauli di Mentuccia c’è una gemma: un vestito da battesimo di lino fine come una tela di abile ragno in vena di virtuosismi, ricamato con ogni fiore. Certamente ottocentesco, come dice sia la qualità e lo stile del ricamo che il filo opaco, che dà una luce vellutata e profonda al ricamo. Perdonatemi, sono prolissa con le foto, perché questo vestito mi manda in sollucchero come se fossi una cimice nel prato, che si aggira tra stelo e fiore, tra corolla e linfa. Anzi, mi riprometto quando passerò almeno una settimana in questa casa di fotografarlo con una buona luce, in modo da documentarlo. Qui l’ho lasciato sul baule dal quale è stato estratto, conservato in una scatola con una sottoveste di raso macchiata di giallo, come spesso capita a ciò che giace a lungo nei bauli. So che Mentuccia l’ha usato, ed è stato certamente il suo vestito più bello; ma per i neonati di oggi non si adotta più.

5 commenti:

a.o. ha detto...

Ricami di rose e campanule, margherite e teneri bocci di lathyrus odoratus. Me la immagino mentuccia, presentata al fonte battesimale adorna dei suoi fiori.
Insisto che questa veste venga riadottata... assolutamente.

fedeccino ha detto...

E' splendida ! Questa serie di foto, e l'atmosfera della casa ritratta anche nei post precedenti, mi ricorda i vecchi film di Pupi Avati. Che bello respirare l'aria di questi ricordi !
Ciao :)
Federica

artemisia comina ha detto...

care a.o. e federica, le nuore della decana della famiglia vedendo l'abito e pensando a come lavarlo, come stirarlo, impallidirono, svenirono, e afferrarono tutine.

Michela cake designer ha detto...

Ahahahah!
Capisco le nuore.
Una volta era tutta un'altra storia, questi vestiti li ricamavano le mamme in attesa suppongo o le nonne..nelle sere di inverno o di pioggia.
Venivano usati solo una volta e lavati con la cenere e l'acqua fredda gelata, quella che ti rovina le mani e ti fa venire l'artrosi.
Tanta poesia e delicatezza mal si accompagna alla vita frenetica di oggi dove grazie al progresso godiamo della lavatrice.
Ogni tanto è bello fare un tuffo nel passato ma chi invidia la vita domestica dura e difficile di queste donne?

artemisia comina ha detto...

bene, allora vi dico cosa mi racconta Mentuccia sulle "macchie di cassa", come chiama quelle macchie gialle che si fanno su stoffe che troppo giacquero in bauli: acqua calda in cui si fa sciogliere della stearica (candela di cera bianca); con quest'acqua si strofina la macchia. poi con acqua calda senza cera si sciacqua.

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