giovedì 13 dicembre 2007

AUSTRIA. AUSTRIA INFERIORE. MELK. GLI AFFRESCHI DI JOHAN WENZEL BERGL.



























Nel parco dell’Abbazia di Melk, c’è un padiglione barocco che dopo lunghi sonni è stato riaperto al pubblico nel 2000. Nel padiglione ci sono affreschi di fiabesca suggestione: tutto il sogno delle Nuove Indie, ancora vivo in pieno settecento, scorre sulle pareti, sul soffitto, sugli stipiti delle porte, arriva fino al suolo. Lo ha dipinto Johan Wenzel Bergl, un pittore boemo (1718 – 1789) che deve essere stato battezzato da Tiepolo e che in ogni caso ne è il nipotino. Tiepolo dipinge a Wurzburg tra il 1750 e il 1753, Bergl dipinge a Melk tra il 1752 e il 1789.

L’Austria si produce qui in uno dei suoi colpi di genio: ci mette un caffé.

Mentre tutti se ne stavano fuori al sole, Nunchesto ed io non uscivamo più dall’avvolgente padiglione. Abbiamo così avuto il piacere di vedere l’Abate che riceveva i suoi ospiti con un bel calice di bianco in mano. Il dolce, che in varie reincarnazioni ho inseguito in tutta l’Austria – soffice impasto lievitato in cui annega albicocca o prugna - è bellissimo ma haimé in questo caso non buonissimo: era un po'tegnisso.

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