martedì 3 luglio 2007

TOSCANA. VAL D'ORCIA. ADLER TERME



























Nel cuore della Val D’Orcia, a Bagno Vignoni, c’è uno di quegli strani posti in cui si radunano persone prese da fantasie di cura del corpo.

Ci si aggira paludati di ampi accappatoi bianchi, percorrendo lunghi corridoi pervasi di luce opalescente, sui cui affacciano serrate porte dietro le quali stanno avvenendo misteriosi smaneggiamenti. Si viene spalmati di fanghi ora bollenti ora gelidi, avvolti in bende, unti di olii e di aromi, immersi in vasche, cosparsi di sassi caldi, deposti dentro loculi semoventi, tirati, stirati, palpati, massaggiati, spellati, irradiati, irrigati, illuminati, oscurati, fatti galleggiare, affondati, affumicati, disarticolati. Ogni rituale è accompagnato da vaghe allusioni – ayurveda, shiatsu - a mondi lontani, esotici e sapienti, ove tali gesti insensati trovano senno e ragione e si ricongiungono a un universo di profondi significati ai quali aromatizzandosi e stirandosi si partecipa.
Fanciulle dalla stretta di mano micidiale attendono schierate l’ospite che condurranno a una di queste gioie e che dopo un’ora restituiranno al mondo strapazzato, confuso e felice, con una tisana calda in mano.

Tutti questi traffici sono regolati da un teutonico ordine – la casa madre è di Ortisei – il cui fermo polso si avverte senz’altro e che contribuisce all’illusione di essere in un modo regolato e volto al bene.

Poi ci sono le acque. Fredde, tiepide, calde, sulfuree, scrosciano, scorrono e ribollono in vasche e piscine. La permanenza algacea in tali vasche, mentre flussi e riflussi mi scuotono e frullano, è ciò che prediligo.
Visite invernali ci hanno fatto apprezzare il caldo delle vasche e il freddo dell’aria, il grigio corrusco e variegato del cielo e il grigio perlaceo luminoso e diffuso della piscina interna, dalla quale attraverso un varco protetto da porte scorrevoli si esce all’aperto. D’inverno la romantica atmosfera da sanatorio, purgatorio, mondo perduto si intensifica insieme ai vapori e al profumo di zolfo.

Infine ci sono moltepici grotte, piene di vapori in tutte le intensità e gradazioni del caldo e dell’umido, nelle quali ci si immerge alla cieca per sperimentare ogni varietà del sudore.

Alla sera ci si ribella all’eleganza cui l’accappatoio bianco ha costretto per tutto il giorno e appaiono toilettes, mises, parures, swaroski, finimenti, firme. Brillantini, lustrini, veli, tacchi a spillo, bigiotterie, questi immortali vampiri, resuscitano con l’oscurità dalle valigie alle quali il giorno li ha costretti e sciamano al ristorante. Tutti i volti, così come ti aspetti in questo luogo di benessere, sono tranquillamente ottusi e concentrati sul cibo.

Le piscine sono circondate da verdi prati, i verdi prati danno sull’impagabile Val D’Orcia. L’albergo cerca di mimetizzarsi con un corpo centrale che mima una villa toscana e due ali di bassi edifici ad anfiteatro. Alla parte aperta alla valle e ai venti ne corrisponde un’altra, riparata, interna, che si affaccia su un laghetto verde, tutta silenzi e rilassamenti. Lì danno le cabine degli smaneggiamenti, e delle grandi stanze con letti ad acqua e sdraio imbottite dove altri corpi si abbandonano ai sovrabbondanti riposi.

Un breve sentiero conduce in pochi passi alla bella Bagno Vignoni.


Hotel Adler Terme
Bagno Vignoni
tel. 0577889000

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