giovedì 25 aprile 2024

Istanbul. La moschea di Rüstem Pascià


Rüstem Pascià (1500 – 1561) è stato un generale e politico ottomano di etnia croata o serba, gran visir di Solimano il Magnifico. Marito di Mihrimah Sultan (1523 – 1578), forse la principessa ottomana più potente della storia, unica figlia di Solimano e Rossellana. Lui, Rüstem, era un accumulatore di preziose piastrelle di İznik; le più belle, le più preziose – quelle con il raro colore rosso, per esempio, guardate quelle con i tulipani - le ordinava prima ancora che uscissero dai forni. Alcuni pettegoli dicono che non avesse gusto, che ne abbia fatto rivestire la sua moschea con un certo eccesso, una qualche ostentazione. Qualche terremoto fece sì che ci fu bisogno di rattoppi e restauri, e in alcuni punti ci sono bei patchwork di piastrelle. Sotto il portico ce n’è una, suggestivissima, che rappresenta la Mecca. Il pettegolezzo sul cattivo gusto di Rüstem (in generale ricordato con varie ombre, tra cui la supposta partecipazione alla decapitazione del figlio maggiore di Solimano, per far posto al debosciato Selim, figlio di Rossellana) non tiene conto che la moschea fu fatta costruire alla sua memoria, subito dopo la sua morte, da Mihrimah. E in ogni caso è magnifico eccesso, direi. Eccesso moderato dal fatto che l’architetto fu il famoso, elegante Sinan, il longevo, il prolifico di edifici e moschee per tre sultani. Colui che tradusse in moschea l’impianto di Santa Sofia, colui che fu incantato da quella cupola. La moschea di Rüstem, sarebbe quasi sepolta dentro le strade affollate e intricate del Bazar egiziano, se non fosse edificata sopra altri edifici, 10 negozi e magazzini, pare, per cui tira un po’ fuori la testa, e ricava lì in alto una sua pace defilata e perfino silente, e vi si accede con strette e un po’ misere scale, entrando da una porticina veramente modesta e schiva, per poi sbucare su un bella terrazza luminosa con un portico, anche quello mirabilmente piastrellato, che fa desiderare soste oziose come su un terrazzo di casa. Ci torno forse per la terza volta, il che la rende un luogo dove ritrovo me stessa di molti anni fa.

Iznik Tiles and the Mosque of Rüstem Pasha
, di Kerry Longbottom



















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