Di Artemisia
Torta asciutta ma non secca, molto adatta ad accompagnare il caffé, scopo per cui la desideravo. Il taglio sembra omogeneo, ma di fatto è ad anelli, con marmellata tra uno strato e l'altro; essenziale la copertina di soffice glassa, anche perchè nel corpo non c'è altro zucchero che quello della marmellata. Ho fatto due tortine di circa 12cm di diametro; una è venuta ad anello, una piena. Vi dò entrambe le misure, vedete voi. Questa torta è la nipote del Cercine di Aziyadé, torta ad anelli con cannella e acqua di fiori d'arancio. Mentre fotografavo l'anello, comparve la zampetta di Nuvola, furtiva e indagatrice. Nuvola è orami gatto di terrazzo o di selva; forse la chiamerò Dafne, forse le spunteranno le foglie.
Fondere 150g di burro salato insieme 50g di cioccolato fondente.
Mettere nel robot: 50g di farina di mandorle, burro e cioccolato fusi intiepiditi, 70g di acqua di fiori d'arancio; quindi 3 uova, una dopo l'altra, sempre mescolando.
Aggiungere pure una bustina di lievito.
Pesare 600g di farina00 e aggiungerla poco a poco al resto, facendo andare il robot fino a quando l'impasto non ha preso consistenza e pur restando appiccicoso si può ben lavorare; probabilmente la farina necessaria sarà un po' meno di quella pesata, più 500g che 600.
Stenderlo sul piano di lavoro leggermente infarinato, farne un rettangolo.
Spennellarlo con abbondanza con della marmellata (ho usato marmellata di limone).
Tagliarlo a fettucce di circa 2cm di altezza.
Poggiare una fascia d'acciaio di 2cm di altezza, 24cm di diametro, su carta da forno a sua volta poggiata su una teglia.
Rivestire la fascia di strisce con il lato spalmato di marmellata rivolto verso l'interno. Proseguire fino a esaurimento delle strisce.
Infilate tutto in forno a 180° per 30'.
Fate raffreddare.
Glassa
Un bianco d'uovo, 100g di zucchero a velo, qualche goccia di limone: mescolate fino ad avere una crema liscia; sarà abbastanza fluida.
Versatela sul cercine, fatela solidificare.
Quando sarà ben asciutto, ripulite il dolce dalle sbavature di glassa e schiaffatelo sul piatto di portata.
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