1 gennaio 2016. Nuova visita a questo gatto veneziano, tra i preferiti; guardate le belle vibrisse, giace in chiostro di magnificamente restaurato convento dei Crociferi, ora residenza universitaria ma anche per visitatori non università quando c'è posto; sempre c'è la possibilità di un bar traquillo e bello in altro magnifico chiostro. Insomma, fate due passi fuori dall'onda. Vicino alla chiesa dei Gesuiti, quindi Fondamenta Nove.
Ma anche:
Gatto nero morbidissimo della libreria Acqua Alta.
Gatto di Campo Bandiera e Moro, o della Bragora.
Ricordo anche baffi umani di un passato capodanno. Quando una rosa rosa sfiorisce, nel suo rosa si isinuano il lilla e l'argento, e l'orlo dei petali si intinge nel te', diventando sottile e rigido come la carta velina. Questo accadeva al sottufficiale dell'impero austroungarico che mi ha servito dell'ottimo baccalà mantecato da Rizzo, drogheria di Stradanova a Venezia. Magnifici oltre ogni dire i mustacchi che scendevano in due boccoli ritorti, splendida ragnatela a ricordare la perduta criniera; delicato il cranio, come un uovo di fenice, in cui ancora rilucevano lontani due occhi azzurrini.
2 commenti:
Artemisia, non passo spesso come un tempo da queste parti, ma ogni volta che passo mi si allarga il cuore :)
bentornata Francesca!
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