domenica 8 gennaio 2012

VENEZIA. IL PRESEPE HA LE NUVOLE




Quando il presepe credeva di aver trovato un buon posto sulla scrivania rossa, Artè l'ha voluta per disegnare e Artemisia per scrivere, e nuovi oggetti compaiono e la occupano come la magnifica scatola per bento trovata da Sabbie e Nebbie.


Così bambino e resto appresso sono stati sistemati su una mensola vicina ma un po' oscura; perchè non ci fossero lamentele, il bimbo è stato messo in un comodo nido trovato qualche tempo fa a Treviso, e Artè ha provveuduto a fornire una corona di rutilanti nubi. Le nubi infatti non sempre sono foriere di malinconia e tempesta, e possono invece contribuire non poco alla gloria.


Al posto d'onore le note star asino e bue, ed è uscita dal sonno la guardiana di oche con il suo seguito di oche cinesi. All'estrema destra, un suonatore di zampogna leccese, che dopo essere stato per anni color terracotta ha infine avuto un cappello verde con un fiocco rosa e pantaloni a righe.



Gaetano, l'unico tra i pastori con un nome, il ragazzo con i pomi d'oro, quello con il gilè più bello di tutti, ha ricordato a Nunchesto ancora una volta l'essere bambini, poiché tal quale, con il canestrello popputo in testa, stava pure nel suo presepe, inspiegabilmente a far la parte, lui così placidamente pacioso, del bambino cattivo, mentre il pastore con la pecora a tracolla l'infanzia la ricorda ad Artemisia, avendo a suo tempo traballato su profumati muschi folti e ricciuti di lontani campestri natali, come fece pure il ragazzetto che nutre di fresche erbe affamati conigli.


Sono usciti dalle veline colorate anche i due piccolissimi cinesi con il loro ponticello, antico dono di un'amica che il tempo e ancor più le ubbìe hanno fatto smarrire e che i due continuano affettuosamente a ricordare, trovando posto su una mensola diversa, a far prospettiva al presepe sullo sfondo, mensola dove poi sono stati lasciati - speriamo che non gli giri la testa per la troppa aria - quando i loro compagni sono tornati all'incartato sonno annuale.


Date un'occhiata: il ragazzetto dei conigli, la Madonna, la ragazza delle colombe con la gonna color indaco, dietro una coppia che va sempre insieme, la bella pastora con il fascio di fieno e fiori e il bel pastore leccese con l'aria da dio pagano, Gaetano, il pastore con la pecora a tracolla, i due suonatori, le oche cinesi, il magnifico fiocco del bue, la piccola contadina con il carretto e la veste orientale.


I re magi hanno trovato posto su una mensola di vetro subito sotto quella dei cinesini, e insieme al cammello si sono occupati un altro Gesù che pure andava accudito, un Gesù di merletto e perline. A completare la compagnia la rana di vetro, che una volta chiuse le scatole è rimasta con sua sorpresa all'aria insieme con i cinesi. 

2 commenti:

papavero di campo ha detto...

meraviglia degna di stanza delle meraviglie, a portata di mano e di occhio e di sogno, in una fusion multietnica giacché il bambinello questo ha portato: il dono inestimabile dell'integrazione!!

ps: come si diverte artè non ce n'è, il gioco reale e l'immaginario mischiati ensemble

artemisia comina ha detto...

cara pap, pensavo che l'integrazione c'è sempre, ovvero la diversità c'è sempre in ogni comunità, l'integrazione sta nel nominarla affettuosamente.

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