lunedì 4 luglio 2011

LA CASA DI VENEZIA E IL GATTO DI NUVOLE.






































E così, di botto, il soffio iroso del vento e lo scuro che sbatte. E l'idea che sì, potrebbe questo cielo gonfiarsi tutto e starnutire qui, sulle nostre piccole teste.

Soffia soffia, gatto di nuvole, ungiate di pioggia ancora nel fodero; ma per quanto?

Passano le ore, l'aggrovigliata notte si è distesa in assai rosea alba. Tacciono le zanzare che mi sussurravano all'orecchio come uno spirito santo importuno, una finestra si incendia di fronte al sole che nasce, l'argenteo si dilegua, i gabbiani attraversano la laguna borbottando.

Indugio sotto le lenzuola bianche e rosse, l'aria mattutina viene ad accarezzarmi, gli specchi rilucono, le campane vorrebbero essere toccate per parlare con il loro suono argentino, così, di tanto in tanto.

Non resisto. Vado. Tiin l'una, tiiin l'altra, ma così diverse che viene voglia di farle conversare.

Ed ecco che alle piccole voci fa da contrappunto la grande. Il campanile si anima: non è il suono della gloria, delle massime occasioni, piuttosto è l'insistenza di un richiamo; prima fitto, poi punteggiato e deciso, assertivo; poi quasi incerto, come se si dissolvesse in un lungo mormorio che quando pare finito riprende, così che anche il finale silenzio ti lascia a lungo in attesa.

Eccola di nuovo. Ora è una campana petulante, quasi dispettosa. Si fa piccina, ma si sa che potrebbe rombare. Ancora quella tecnica del sussurro finale, quell'invito a seguirla. Dove?

Entra dalle finestre una inconfondibile luce di un non visibile mare.

Se lascio il nord e mi affaccio a sud, il cammelliere trascina il suo cammello sul tappeto verde del canale, tirandolo via da una facciata piena di trine.

+++

Papavero:

beatitudine
scorgere sagoma di
gatto in nuvola!

11 commenti:

papavero di campo ha detto...

Rosa Maria tu
percorri strada della
beatitudine



(sì c'è tanto di bello ma venezia io la sento ineguagliabile)
(potrei uscire fuori di testa ad avere dimora a venezia..ne ho un desiderio vertiginoso.. che scuote viscere e testa)

artemisia comina ha detto...

speriamo quella strada non mi porti troppo in là :)

sì, quella casa rende contenti, la città intorno è così presente, aria, suoni, colori, luci, mura, che quasi non ti serve di uscire di lì.

papavero di campo ha detto...

beatitudine qui e ora,
avremmo il dovere di perseguirlo in effetti tutto si rende piuttosto complicato:-)

in altri termini direi

beatitudine
scorgere sagoma di
gatto in nuvola!

dede leoncedis ha detto...

non trovo aggettivi.
e nemmeno sostantivi

isolina ha detto...

guardo e riguardo e mi lascio trasportare

Anonimo ha detto...

Hai un modo di scrivere incantevole.
:-)
Baci da Bologna
Roberta

artemisia comina ha detto...

dede: però hai tutto il resto ;)

artemisia comina ha detto...

isa, io devo venire da te, e tu devi venire da me.

artemisia comina ha detto...

roberta, è un tentivo di afferrare le cose attraverso la precisione :)

Chiara ha detto...

che voglia di tornare...

artemisia comina ha detto...

vieni a trovarci :)

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