martedì 18 gennaio 2011
VENEZIA. ORTO DEI MORI
Incontro con amici all'annottar del giorno, mentre andavamo tutti colorandoci di blu, per trovare poi rifugio in uno dei pochi ristoranti aperti di Venezia - la sera del primo dell'anno - l'Orto dei Mori, che e' stato promosso, alla seconda visita di verifica e conferma, a buon ristorante. Abbiamo mangiato cucina veneziana preparata da un siciliano, discutendo di cucina napoletana.
Ho assai apprezzato: gnocchi con un ragù d'anatra delicatamente memore di cannella, il fritto leggero e misurato e croccante che ho assaggiato da altrui piatto, come pure gli squisiti, cremosi tagliolini con il nero. Buona la crema allo zabaglione con i baicoli. Per il resto ho ammirato le sarde imbottite alla siciliana e il fegato che mi sono parsi assai belli (buono, buono, dicevano quelli che ce li avevano nel piatto) ma non li ho messi in bocca, era troppo. Ho preso anche un patè di fegato che ho trovato apprezzabile ma non da rovinarcisi. Il Nunche è tornato sul baccalà in saor che aveva assai apprezzato la prima volta.
Questa volta abbiamo colto che i soci sono due: il cuoco siciliano, e un sommelier giocoso, cui non solo piace parlare seducentemente di vini - non conosce l'universo mondo, ma quelli di cui parla li ha visitati per bene - ma sa consigliarli: ottimo l'Inama che ci suggerisce.
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