venerdì 31 dicembre 2010

PRAGA. CIMITERO EBRAICO.
















Quale allarmante Biancaneve potrebbe rinascere qui? Il bianco della neve, il nero e il verde del fresco muschio delle tombe, l'umido grigio. Tutto è in quieto e immobile tumulto, niente si muove eppure hai l'impressione che nel tempo tutto si muova, che sia una terra in travaglio, che inghiotte e risputa lapidi e che nel contempo si gonfi e si contragga.

Fitte presenze. Trentamila tombe? Oppure come pure si dice, centomila? Solo Rabbi Lowe ha il privilegio degli omaggi e delle richieste: monetine, sassolini (pochi, molti di più dieci anni fa, anche su altre tombe; forse ora la neve impedisce di trovarli), molti cartigli che la neve disfa con rispetto.

Nel vicino edificio testimonianze e ricordi della Burial Society, che amava assai farsi ritrarre: piccoli dipinti ingenui, dettagliati e narrativi - nemmeno una donna, mai, tranne quando si tratta di cucire il sudario; ci sono i bambini, gli orfani, i maschietti, ma senza madre - ma anche boccali di vetro e di ceramica su cui si ritrae la coscenziosa fila di confratelli dai cappelli a large tese che accompagna il defunto avvolto in bianchi lini poggiato su un trespolo portato a braccia. Anche oggetti da banchetto: piatti listati di nero. E molti recipienti per le elemosine, gli oggetti più ricchi, in argento, con cui si faceva la colletta per i parenti del defunto.

Pure la vicina sinagoga Vecchia Nuova, che geme sotto il peso degli anni ma tiene duro, due metri sotto il livello stradale che nel frattempo è cresciuto anche per difendersi dalle alluvioni delle Moldava, porta il segno della conflittuale divisione tra generi: per le donne c'è un anfratto ad hoc.

Grande apparato di ferri e di lumi, e la leggenda del Golem che aleggia insieme a molti altri spettri anonimi ma forse più presenti.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Buon anno Artemisia, hai visitato il cimitero nuovo? quello dove si trova anche la tomba di Kafka...E' meno "pittoresco" ma sicuramente ti prende il cuore. Auguri!
mp

marzia ha detto...

pensavo proprio al Golem, guardando le foto...
chissà, dicono che io devo avere lontane origini ebraiche (visto il mio cognome), un giorno magari proverò ad indagare

artemisia comina ha detto...

@ marina, il freddo e la neve riducono il numero di passi che si possono fare, ma li rendono più intensi. fin lì non arrivammo.

@ marzia, buon anno!

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