lunedì 31 maggio 2010

FIRENZE. ANATROCCOLI D'ARNO.







Un paio di giorni a Firenze in un maggio magnifico, insieme fresco e dolcemente soleggiato. Butto l'occhio sull'argine dell'Arno lì in fondo, e vedo un agitarsi lieve di certi batuffolini minimi accanto a un'anatra che accuratamente va aggiustandosi le penne. Teneri anatroccoli, per bacco! La mente corre alla volta che mangiai caneton alla Tour d'Argent, ordinandoli come specialità senza sapere ancora cosa significasse la parola; chiedo perdono ai viventi lì sotto, augurandogli di crescere lontano da ogni forchetta e diventare belli come il forse babbo che vedo a pesca più in là, nel fiume, tutto splendente nel suo piumaggio di edredone.

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