domenica 28 febbraio 2010

PANE BEDUINO COTTO SOTTO LA CENERE.






Appena scende dalla cavalcatura, l'arabo versa dell'acqua del suo otre in una ciotola di legno, ci aggiunge un po' della farina che si porta dietro in un sacco di cuoio e inizia a impastare; se ha del sale, cosa rara, ce lo mette. Intanto il suo compagno ha raccolto della legna, o dell'erba secca, o del letame, e appicca il fuoco. Mentre il fornaio improvvisato finisce di impastare, le braci, mescolate con abbondante cenere, sono pronte. La pasta, spolverata di farina e battuta per bene, viene arrotondata e messa in mezzo al fuoco, in uno spazio reso libero da cenere e braci; dopo di che il pane viene del tutto coperto da queste ultime. Dopo una mezz'ora l'arabo scosta la cenere e i carboni con un tizzone e rigira l'impasto, che altrimenti si carbonizzerebbe sopra e resterebbe crudo sotto. Questa operazione viene ripetuta due o tre volte, finchè il pane non sembra ben cotto; a questo punto si toglie dal fuoco e si mangia fumante.





Per degli uomini veri partire per la guerra
è una festa,
....
il miglior pane di città
non può competere con le gallette cotte sotto le cenere!
la birra più dolce
non vale l'acqua degli otri!



Il primo brano, da P. Jaussen, Cotume des Arabes au pays de Moab, 1907; il secondo, dal babilonese Poème d'Erra, entrambi citati da J. Bottéro, La plus vielle cuisine du monde, Luis Audibert, 2002. Un pane antico, che attraversa i millenni.

Foto di Nunchesto e Artemisia, Giordania, deserto di Wadi Rum.

12 commenti:

acquaviva ha detto...

Wadi Rum ti mette in contatto con un mondo profondo e sconfinato. Il luogo perfetto per assistere a riti di antico significato, dove cibo, vita, viaggio, lotta sono tutte sfaccettature dello stesso gesto, dello stesso sentimento nei confronti del passato e del presente.
Qui in effetti passato e presente formano una dimensione unica che comprende anche lo spazio, per una volta non identificabile separatamente dal tempo...
Pane, terra, aria: che buon sapore!

chiara ha detto...

parole ed immagini che suscitano grande emozione!!!
grazie!!!

Luciana ha detto...

Un post davvero toccante e carico di emozioni...le foto parlano da sole...

Architettando in cucina ha detto...

Ciao,
ti ho trovato girovagando tra i blog ed ho trovato il tuo molto bello, pieno di fascino e immaginazione...se ti va di vedere il mio http//architettandoincucina.blogspot.com
a presto e di nuovo complimenti

Marilì di GustoShop ha detto...

Che atmosfera, Artemisia, un profumo lontano che sa di buono e di cosè "anticamente umane" che commuove l'anima... ciao !

Araba Felice ha detto...

Semplicemente splendido.

Novelinadelorto ha detto...

Hai 1 blog fantastico e spero che nn ti dispiaccia se ti seguo....:-P

artemisia comina ha detto...

novelina, mi fa piacere, ben venuta in AAA.

artemisia comina ha detto...

arabafelice, ti ci dovresti ritrovare :))) farò una bella visita nel tuo blog, in cerca di medio oriente.

artemisia comina ha detto...

sabrina, come sai, sono venuta a trovarti subito! grazie dell'apprezzamento :)

artemisia comina ha detto...

acquaviva, le rocce rosa, le loro consunzione che le iscrive di segni come una scrittura, la preziosità dell'acqua, il mutare della luce.

frisuren ha detto...

Sto facendo il mio pane in questi giorni difficili. Consiglio il pane integrale.

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