mercoledì 27 gennaio 2010

Cake creolo al cardamomo


 

Da Artemisia

Faccio una ricetta che probabilmente è de La Maison de Marie Claire, un vecchissimo numero, quando ancora davano ricette il cui massimo esotismo era coloniale, e non ancora disgraziatamente postmoderno, come attualmente. Ha esotici profumi - largheggiare con il cardamomo: i 4 grani sono diventati cinque baccelli, ognuno con 4 grani; penso sempre che le redazioni occidentali proteggano palati supposti non poter andare molto al di là di cappuccino e cornetto; quanto al rhum, era un cucchiaio, ed è diventato un bicchierino. Dunque, ecco un dolce per languide creole dagli occhi profondamente neri, illuminate dalla sola luna piena. Nota: dopo un quarto d'ora appena dalla sua messa in forno, un pungente odorino, diffondentesi penetrante, mi ha spinto al balzo verso il forno, scoprendo una superficie che andava abbrustolendosi. Insomma, è di carnagione delicata, e dopo i primi dieci minuti di abbronzatura è bene mettere una carta stagnola protettiva. Il nome del dolce mi ha fatto pensare sulla parola creolo; rimanda a occidentali nati in terre esotiche, senza sanguigni incroci con locali. Lo illustro con due dipinti che richiamano invece la mescolanza che si andò creando dopo la Conquista in Messico nel XVII e XVIII secolo. Il "puro" sangue spagnolo andava colorandosi con quello indiano e africano. Ho scoperto il Casta Painting.

Mettere a macerare 100g di uvetta e 75 di cedro candito a dadini a in un bicchierino di rhum.

Far fondere 150g di burro.

Mettere nel mixer 125g di zucchero, i grani di cinque semi di cardamomo, quelli di una stecca di vaniglia, un pizzico di sale, una bustina di lievito istantaneo; frullare fino a che lo zucchero non si polverizza.

Aggiungere 250g di farina, mescolare.

Poi tre uova, una ad una.

Poi scolate uvetta e cedro, e versatevi il rhum. Mescolare e versare in una ciotola.

Infarinate uvetta e cedro, mescolare.

Versare in uno stampo rettangolare rivestito di carta da forno.

In forno a 180°, già caldo, per 50'.

Juan Rodriguez Juárez, ca. 1715
Attributed to Cristóbal Lozano  (1705–1776)

6 commenti:

Rosmarina ha detto...

Ahahah, hai ragione. 4 granelli?? Mamma mia... °_° Della serie: quando si "osava" con l'abbinamento mela-cannella :P
Cedro e cardamomo m'ispira molto, ma cedro qui non ne trovo.
La cottura è il colore ti son venuti perfetti, è così rosato e tenero questo dolce - un'ottima ricetta, un ottimo cake bello gonfio. Un giorno anch'io riuscirò a fare un cake così panciuto senza che si afflosci appena fuori dal forno.

Barbara ha detto...

Da farsi, non fosse altro per potersi inebriare del profumo del cardamomo e sognare.... Concordo con le tue dosi "allargate".

Grazie per aver scoperto Il Casta Painting, e per questo post "languido" ed elegante. A presto

Zucchero & Cannella ha detto...

Che bello !!! Pensare lontano infornando un dolce !!! : )

Grazie

MarinaV ha detto...

4 grani? Mah, forse una volta costava un patrimonio e ci si andava con la mano leggera...
Concordo per l'uso di almeno 5 baccelli di quelli belli grossi e verdi, i semini ben pestati nel pestellino di legno.

terry ha detto...

Bello tutto il post, dalla scoperta pure per me di cose nuove e deliziarmi con un dolce dal profumo che amo, quello del cardamomo!:)

artemisia comina ha detto...

ahimè, finito rapidamente. adesso sto pensando a un pain d'épices (a proposito di spezie)

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