lunedì 25 gennaio 2010

SIRIA. PALMIRA. TEMPIO DI BAALSHAMIN













Dio del cielo e della fertilità, confuso con Bel, ed entrambi confusi con Zeus. Dirimpettaio di Bel, forse suo ospite in qualche banchetto sacro; nume tutelare di una specifica tribù tra le varie di Palmira, e con quella arrivato nell'oasi passo passo, sul dorso di un ondulante dromedario, sotto un rosso baldacchino, chissà quando nei tempi.

Dentro la cella, chiusa, occhieggia un terebinto, alberello che oggi forse, e a noi, non dice nulla, ma che fu uno di quegli arbusti ricchi di resine una volta pregiate e desiderate, meno del preziosissimo, indispensabile incenso, ma comunque adottate per questo e per quello, da uomini e dei.

Ayem, la guida, ce lo indica e aggiunge: c'erano dei boschetti, di terebinto... con un vago gesto della mano, che popola di un perduto verde, per un istante, qualche punto della sabbiosa, dorata periferia della città.

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