sabato 28 luglio 2007

Luglio. Una serata su un terrazzo napoletano e molte passaggiate.

 
Luglio 2007. Una serata su un terrazzo napoletano. C'è tutta la semplice creatività appagante di una uno "spuntino" napoletano. Scamorza, le sante Mozzarelle di bufala, Parmigiana della soccorrevole suocera, Peperoncini verdi fritti, Melanzane e Zucca grigliate e marinate. Verdure creative, semplici, varie, intelligenti, attraenti. Insalata di pasta. Danubio e Crostata di asparagi di Augustus, rosticceria celebrata da i presenti, che spiegano come Augustus sia un dio salvifico che evita a giovani indaffarati tristi serate di digiuno. Frutta, dolci… In cucina celebriamo Maria, salvadoregna esterrefatta quando le chiedo della scamorza: ma che, sei pazza? Chi l’aveva mai vista - ma che in assenza di Marikì se l’è cavata benissimo. Quanto ai napoletani, mi ripeto. Andiamo da loro a lezione di accoglienza. Forse ci accorgeremo che ci manca qualche secolo o millennio di tradizione alle spalle per eguagliarli, però non si sa mai. Potrebbe essere come andare a Lourdes. Marikì – il terrazzo è suo – la prendiamo ad esempio di ciò che in AAA si intende per ospitalità: grazie a dio non sa cucinare, o dice di non saperlo fare, ma sa ricevere. Il nostro angelo ci protegga dal Bravo Cuoco Dilettante. Lo abbiamo evocato: tutti lo conosciamo e temiamo: piazzato narcisisticamente sopra il piatto, ci impedisce di mangiare e chiacchierare in pace.

Scamorza, Mozzarelle di bufala

Parmigiana

Peperoncini verdi fritti

Melanzane e Zucca grigliate e marinate

Insalata di pasta

Danubio

Crostata di asparagi 

Frutta, dolci


 
 
La Caffettiera. Nell'assolato pomeriggio di giri e passeggiate, abbiamo benedetto le sante poltrone di vimini della Caffettiera, dove siamo tornati ancora una volta. Benendetti pure la pedana di legno, gli ombrelloni ombrosi, i camerieri solerti e svegli, le piccole sfogliatelle calde sia ricce che frolle, i freschi refoli che continuamente soffiando spingevano via le afe portandosele lontano. Le floride guance della fanciulla di pietra sono di palazzo Calabritto.




Via Caracciolo, Santa Lucia. Chi l’avrebbe mai detto che a Napoli, alle tre del pomeriggio di un’assolata giornata di luglio fosse piacevole andarsene a spasso? Progettavo ombreggiati rifugi e immobilità. Ecco che i passi ci portano sul lungomare, c’è un tale possente venticello nell’aria luminosa, una così fresca aria che attraversa lo splendente sole portando consolazione e refrigerio, che tutto invita a una passeggiata sotto frondosi tigli non storpiati da potature. Su ogni panchina c’è un teatro. Tre ragazze ebbre di ristatine, il motociclista, l’uomo con i cani, la coppietta, le vecchie signore in sosta. Dove c’era l’antica spiaggia di Chiaia, imperterriti bagnanti continuano ad andare al mare. A Santa Lucia sostiamo in un piccolo bar dove a detta di Nunchesto c'è un caffé ghiacciato ottimo. Imboccate il ponte che porta a Castel Dell’Ovo, scendete le scalette a sinistra. Lì c’è il bar, lavagnetta con cornice rossa e porta celeste, tavolini di fronte al porticciolo, Vesuvio all’orizzonte, che vi farà sentire proprio al mare. Nessuna insegna. Due parole di omaggio ai tavolini di legno, riposanti e accoglienti per gomiti, occhi e pensieri.









 
Gran Caffé Cimmino. All'ora dell'aperitivo, sul far della sera, trovi un brusio, una folla, un dilagare di giovani che è difficile fendere. Nemmeno ti accorgi del caffé da cui straripano. Passiamo in un momento tranquillo, si vede un profluvio di babà. Nunchesto prende un caffé – l’ennesimo – ottimo, dice.



Scaturchio. Mattina presto, domenica. Si va per la pasta e il cappuccino.A Roma diplomatici, a Venezia creme, a Napoli zuppette. Sotto quale nome preferite queste paste? Da Scaturchio, zuppette. Poi ci sono le rotonde deliziose, quelle stesse che si trovano in Valle di Comino, e ci ricordano che anche quella era sotto il regno di Napoli.











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