lunedì 23 luglio 2007

Luglio. A cena dai Trigli.












Cuochi: Leccardo Adriatico e Triglione Nebbioso.

Luglio 2007. A cena dai Trigli. Leccardo Adriatico sta dando veste sociale a una casa che nel recente passato è stata molto individualista. Gli amici chiedono spazi, lui offre cene.

Ricordo che vedemmo in Inghilterra una certa Calke Abbey, dove ci furono ben due generazioni di baronetti solitari. Restii a offrirsi al mondo, i due si rintanarono negli immensi possedimenti facendo collezione di animali impagliati e al contempo non buttando mai nulla, quadro d’autore o macinino per il caffé che fosse. Per cui le attuali museificate stanze rigurgitano quale di innumerevoli oggetti (man mano che ce n’erano troppi, chiudevano una stanza e passavano a un’altra), quale di vetrine con pellicani, serpenti, pinguini.

La casa di Leccardo, che essendo per altro di più varia e molteplice mente rispetto ai succitati baronetti, ha anche un’anima quanto mai capace di socievolezza, possiede alcune stanze chiuse e rigurgitanti tal quali alla casa di quelli, altre di grande accoglievolezza, via via crescente. Leccardo ci ha mostrato lieto poltrone di recente rivestite di autentici velluti impero, tende fatte con suggestive vecchie stoffe di materassi, mobili in procinto di cambiare colore sotto le sue esperte cure di pittore. Tutto è momentaneamente lì, e in un prossimo futuro in procinto di mutare ancora. Quadri che cambieranno non solo di parete o di stanza, ma anche di natura: verranno tagliati, restaurati, rivoltati. Le stesse tende raddoppieranno di superficie, certe mantovane apparentemente più che finite cangeranno sfumatura. Insomma, non c’è nulla che siete certi di ritrovare ancora lì la prossima volta.
Io mi aggiro fotografando uno specchio, una testa, dei candelabri, dei pezzi di legno dorato in attesa di un destino. Triglione Nebbioso fa da contrappunto ironico a questa furia creatrice: grazie a dio la realtà va più lenta della mente di Leccardo.

Il terrazzo, in bella continuità con la stanza di soggiorno di cui abbiamo ammirato ogni nuova presenza, promette rimedi all’afa di luglio con la sua confortevole tavola apparecchiata. Leccardo ama le erbe profumate: cedrine, mente, gerani odorosi ci circondano.

Vado curiosando in cucina: in pentole di alluminio ammaccato e con i coperchi spaiati, le più belle agli occhi degli esteti, sobbollono misteriose misture da cui occhieggiano rametti fioriti di finocchio, lucenti olive. Ricottola Lirica affetta carote, Leccardo volteggia, Triglione annusa.

Menu. Triglione Nebbioso ha preparato tre Mousse: di avocado, di funghi, di peperoni; quest'ultima con peperoni fritti. Triglione afferma che una nutrizionista gli ha detto che i peperoni diventano digeribilissimi purché non si mangi neppure una goccia degli umori che essi trasudano in cottura. Il fritto diventa così cottura ideale. Lui, che li ha a lungo amati senza corresponsione perché non li digeriva, ora che li frigge li manda giù che è una bellezza. Tutti lo ascoltiamo esterrefatti, e tuttavia disposti a provare. Le mousse vanno con Crostini e Taralli (i più buoni del mondo, precisa). Poi Pasta al sugo di muggine affumicato di Orbetello. Spezzatino ai fichi, altro piatto ottimo, bravi Trigli. Insalata mista con la menta. Infine Bianco mangiare, conclusione lieve e fresca. Timori e tremori: si sarà rappreso? Verrà fuori? Tutto per il meglio.



Crostini

Taralli

Mousse di avocado: avocado, limone, yogurt.

Mousse di funghi: funghi coltivati trifolati con molti odori, un vasetto di funghi e tartufi, grani del paradiso triturati (grani del paradiso: una sorta di pepe con aromi di zenzero).

Mousse di peperoni: peperoni fritti, cipolla

Pasta al sugo di muggine affumicato di Orbetello

Spezzatino ai fichi

Insalata mista con la menta

Bianco mangiare.



























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