Dicembre 2020. L'ultimo giorno dell'anno. E' un coro: tutti lo vogliono mandare via, questo 2020; ma troppi ne ho visti scacciare, di anni, per concordare. Teniamocelo il tempo che abbiamo, ogni stilla. E vediamo cosa cavarne. Solo mettendoci di buzzo buono ci si salverà, le stelle mandano giù di tutto e non hanno mai finito di rovesciar le tasche, meglio non far conto su di loro (mentre scrivo, per dire, c'è l'America che dà i numeri, e di brutto, in pieno 2021). Quindi ricominciamo, come in ognuno di questi giorni scuri: candele, lucette, camini accesi, piatti con baluginar di fregi d'oro eccetera, e soprattutto niente lamenti. Protagonista della serata sarà di nuovo un pesce che sorride. Il menu, come sempre in queste feste in due, è minimo: insalata di radicchio Tardivo, brioche di Laura Ravaioli in monoporzione (quanto è buona, non la facevo da cent'anni e ho già intenzione di rifarla), Zuppetta di gamberetti al lemon grass. Poi basta. Ancora una volta i dolci sono rimandati alla colazione del giorno dopo. A tavola c'erano solo i due soliti umani, ma con parecchi commensali: i libri sull'India, e soprattutto sull'arte indiana che è con noi dall'anno scorso, dal nostro Natale indiano 2019; le orchidee, che Nunchesto vuole sempre con sé; le arance del giardino della zia Bianca; le foglie rosse e gialle dell'Orto Botanico: tutti compagni e amici di questa fine d'anno.
Salmone e gamberetti in crosta
Insalata di radicchio Tardivo
Zuppetta di gamberetti al lemon grass
2 commenti:
Nuvola c'era, vero? buon anno anche a lei.
:) buon anno
Posta un commento