martedì 15 settembre 2020

Zuppa di ceci e pescetti vari


Di Artemisia

Orto Botanico. Non potevo considerare come gli altri i parrocchetti monaci che abitano le palme entro il recinto di Villa Corsini volando sì tra Orto e nido, ma anche tra nido e palazzo. In breve, li consideravo i Signori, l'Aristocrazia. E poi, sorpresa: ecco i parrocchetti dal collare affacciarsi tra le nobili pietre. Tanti saluti alle gerarchie pennute. Allora facciamo un altro passo: interessiamoci alle cornacchie, su cui l'obiettivo sinora non ha indugiato, forse per la scontatezza della loro presenza, forse anche per la loro faccia che intimidisce. Il cielo settembrino, mutevole, quando gli va dona certi azzurri che levati, ed ecco comparire pure la sfera chiara della luna, che benché faccia ciò da milioni di anni, sorprende come la prima volta. La luce fa brillare gli occhi, le gocce, gli anemoni cinesi che covano bocci da un pezzo nel sottobosco e adesso ecco che brillano come stelle. Zuppa di ceci e pescetti vari: mi sono impegnata a rallegrare la reclusione con un buon piatto al giorno, ce la faccio quasi sempre, tranne qualche ciofeca di quando in quando. Questo era abbastanza buono.

Per due 

Aglio, olio d'oliva, peperoncino.

Aggiungere una dadolata di patate (due medie o una grande, ovviamente sbucciate) e coprirla d'acqua. Sale. Cuocerle fino a tenerezza; mescolare con vigore in modo che un po' di disfino.

Aggiungere una cup di misto di pesce (quel mix di filetti a dadolata e crostacei sgusciati che si vende pronto, presso pescherie fidate), aggiungere altra acqua fino a brodosità desiderata e cuocere per 5'.

Regolare il sale.

Tostare del pane casereccio, tagliarlo a listelle. 

Versare la zuppa nelle due scodelle.

Infilarvi il pane.

Mettervi su un po' di foglioline di maggiorana, infilarvi una cimetta di menta, farvi su un giro di pepe nero di mulinello e uno di olio d'oliva profumato.



















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