domenica 2 settembre 2018

Zuppa di orata all'acqua pazza.


Da Artemisia

Nuvola - anche lei - cerca confini. Avevo fatto un'acqua pazza con un pesce troppo grande per noi; il resto l'ho trasformato in zuppa, e concludo che vale la pena di farla apposta. Nel menu di Agosto 2018. L'unica cena del mese, ma sul terrazzo.
 
Mettere in una padella una bella orata da mezzo chilo accuratamente pulita e squamata, due manciate di pomodorini spaccati, prezzemolo (che caverete via alla fine) un po' d' olio d'oliva, sale, uno spicchio d'aglio e un piccolo peperoncino (entrambi da togliere poi), e tanta acqua quanto basta per lambire i fianchi del pinnuto, così che a cottura avvenuta ce ne sia ancora in forma di brodetto sul fondo del tegame.

Un quarto d'ora, venti minuti la cottura a fuoco medio, coperto.

Mangiatevi metà della meravigliosa polpa (la zuppa è stato un piatto di seconda battuta, ma vale la pena di farla apposta); poi aspettate che il pesce si raffreddi, raccogliete la polpa restante spezzettandola un po' se serve e il brodetto, e mettete da parte.

In un'altra padella fate andare altri pomodorini spaccati - 400g circa - per 15'.

Unite pomodori e pesce.

Controllate il sale, fate andare 5'.

Tostate dell'ottimo pane, non male se leggermente integrale e perfino con qualche seme come quello che avevo. Tagliate le fette a listerelle polpute.

Mettete tre - quattro listarelle di pane sul fondo delle ciotole - furono sei ciotole non piccole - e versate la zuppa.

Finite con un piccolo spruzzo di pepe nero appena macinato.





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