Di Artemisia
Curioso come cambi un piatto cambiando una teglia. Infatti qui, in questo ennesimo castagnaccio, il maggior contributo di specificità lo dà lo spessore di almeno quattro cm entro una teglia di - altra cosa per me inusuale - porcellana. In genere, uso la teglia di metallo e uno spessore di un paio di cm. Una parte importante lo fanno anche cioccolato e grappa, per altro ottima, il cui profumo resta vivo dopo la cottura. E' un dolce fondente, piacevole. Gli altri castagnacci di AAA.
Versione con grappa e zenzero
Versare 500g di farina di castagne in una ciotola. Versarvi dell'acqua poco a poco mescolando (oppure, meglio un bel mixer che toglie l'ansia del grumo) fino ad avere un composto abbastanza liquido.
Aggiungere due pepi lunghi e mezzo anice stellato tritati finemente e un cucchiaino colmo di zenzero in polvere, un sorso di grappa ottima, 100g di cioccolato amaro triturato, 100g di uvetta e 50g di pinoli.
Versare tutto in una teglia di porcellana da forno di 26cm di diametro dal fondo oliato leggermente di olio d'oliva, e fare ancora giri di olio d'oliva in superficie.
Forno già caldo a 180/200° per una trentina di minuti.
Ripeto, piacevole (in effetti, mancando della teglia che credevo ci volesse - sono a Venezia - temevo, e non cesso di rallegrarmi che invece...).
Versione con rum e cardamomo
L'ultimo giorno di agosto 2016 Roma viene inzuppata da un gran temporale; riprovo questo castagnaccio, ma non ho grappa e uso rum: la farina di castagne ne conserva tutto l'aroma. Si coniuga benissimo con i superalcolici. Senza pinoli, e con molta uvetta di Corinto, invece che zenzero, cardamomo. Teglia metallica, 26cm.
giovedì 9 gennaio 2014
Castagnaccio con cioccolato amaro e grappa
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
2 commenti:
già.. la teglia di porcellana stupisce in cottura.... Faceve stupende crostate.. poi quakcuno.. la ruppe.. e mai più fu ripresa...
La rimpiango.
Ciao
Clelia
Pd
Scusi la mia ignoranza, ma cosa sono i pepi lunghi?
Posta un commento